Milano, arrestato aguzzino del campo profughi in Libia. Boccassini: «Orrore mai visto»

Milano, arrestato aguzzino del campo profughi in Libia. Boccassini: «Orrore mai visto»
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Martedì 17 Gennaio 2017, 18:12 - Ultimo aggiornamento: 18 Gennaio, 18:37

Un somalo di 22 anni è stato fermato a Milano nell'ambito di un'inchiesta della Procura milanese su presunti stupri e torture commessi in un centro di raccolta migranti, gestito da trafficanti di uomini, in Libia. Il fermo della Polizia locale risale allo scorso settembre, ma la notizia si è appresa solo ora. In particolare, 2 ragazze che avrebbero subito abusi nel centro avrebbero riconosciuto l'uomo, Osman Matammud. Nell'inchiesta dei pm Luca Gaglio e Marcello Tatangelo sono state raccolte altre testimonianze.

Investigatori e inquirenti, coordinati dal procuratore aggiunto della Dda di Milano Ilda Boccassini, sarebbero, in sostanza, riusciti ad individuare l'uomo, Osman Matammud (fermato il 26 settembre scorso), che dirigeva il campo di Bani Walid in Libia, dove sarebbero state commesse le torture. Il giovane somalo è stato fermato dagli agenti della Polizia locale dopo essere stato riconosciuto da alcune sue vittime (anche due ragazze minorenni che sarebbero state violentate) che erano ospiti dell'hub milanese per migranti di via Sammartini. L'uomo è stato fermato proprio vicino al centro, prima che venisse aggredito e dopo che alcuni migranti lo avevano riconosciuto.

«In 40 anni di carriera non ho mai visto un orrore simile». Lo ha detto il procuratore aggiunto di Milano Ilda Boccassini facendo riferimento ai racconti di torture e violenze di cui è accusato Osman Matammud, ritenuto il presunto aguzzino di un campo di raccolta migranti in Libia. Il pm Marcello Tatangelo, anche lui presente alla conferenza stampa assieme al procuratore Francesco Greco e al comandante della Polizia locale Antonio Barbato, lo ha descritto come un «campo di concentramento».

Per il prossimo 20 gennaio, tra l'altro, è stato già fissato un incidente probatorio per 'cristallizzarè le testimonianze di alcune vittime che hanno denunciato il presunto trafficante di uomini e torturatore. Matammud, infatti, è accusato di essere anche uno degli organizzatori dei viaggi sui barconi dalla Libia all'Italia che sarebbero costati ai migranti circa 7500 dollari a testa.

Stando alle indagini, se non riuscivano a versare tutti i soldi richiesti, i migranti venivano sottoposti a torture, anche con scariche elettriche, e violenze sessuali. Nei mesi scorsi, sono stati sentiti una decina di somali che hanno raccontato a verbale le violenze. Alcuni di loro avrebbero parlato anche di pestaggi a morte e decessi per mancanze di cure e di cibo. Alle ore 17 conferenza stampa in Procura a Milano per spiegare i dettagli dell'inchiesta.

A carico di Osman Matammud è stata emessa oggi dal gip Anna Magelli un'ordinanza per 4 omicidi commessi nel campo, per il sequestro a scopo di estorsione di centinaia di somali, per le violenze sessuali su decine di donne.

I pm hanno chiesto l'autorizzazione a procedere al Ministero della Giustizia per i reati commessi all'estero.

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