A 104 anni alla marcia degli ebrei verso l'Italia: «Ognuno di noi può diventare profugo, anche oggi»

A 104 anni alla marcia degli ebrei verso l'Italia: «Ognuno di noi può diventare profugo, anche oggi»
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Lunedì 26 Giugno 2017, 17:27 - Ultimo aggiornamento: 20:35
«Ognuno di noi può diventare un profugo, anche oggi». Così Marko Feingold, un ebreo sopravvissuto a quattro campi di concentramento, che oggi ha 104 anni. L'anziano presidente della comunità ebraica di Salisburgo ha dato il via all'11/o Alpine Peace Crossing, una marcia della pace in ricordo della fuga degli ebrei, che parte da Krimml, in Austria, e arriva a Casere, in Italia. «Dopo la seconda guerra mondiale - racconta Feingold - ho accompagnato 100 mila ebrei dall'Austria in Italia, prima attraverso il Brennero e altri valichi, anche se questo era vietato».

Poi quando il Brennero venne bloccato definitivamente agli ebrei, Feingold spostò la rotta in alta montagna. Nel 1947, il Passo dei Tauri, un valico a 2.633 metri di quota, divenne teatro dell'esodo di oltre 5.000 ebrei, che di notte, dopo molte ore di cammino, raggiunsero l'Italia per proseguire poi il viaggio verso la Palestina. Un viaggio con mille difficoltà, «l'antisemitismo era sopravvissuto alla guerra», ricorda il centenario.
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