Migranti, in centinaia cercano di attraversare fiume in piena per entrare in Macedonia: 3 morti

Migranti, in centinaia cercano di attraversare fiume in piena per entrare in Macedonia: 3 morti
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Lunedì 14 Marzo 2016, 17:24 - Ultimo aggiornamento: 15 Marzo, 12:40

La disperazione di fronte ai muri e alle frontiere sigillate lungo tutta la rotta balcanica ha indotto oggi centinaia, probabilmente migliaia di migranti e profughi mediorientali a lasciare il campo-inferno di Idomeni in Grecia per aggirare il blocco e cercare nuove vie d'ingresso in Macedonia, per proseguire a tutti i costi il viaggio verso la terra promessa dell'Europa occidentale. Azioni disperate dettate dalla frustrazione di chi non è più disposto ad aspettare dietro le barriere di filo spinato. I più, nonostante i tentativi della polizia greca di fermarli, si sono riversati verso il fiume Suva Reka, letteralmente Fiume Secco, che a pochi km da Idomeni segna il confine fra Grecia e Macedonia. Le tv internazionali hanno mostrato in diretta le immagini drammatiche e strazianti di uomini, donne, vecchi, bambini mentre affrontavano le acque agitate e impetuose del fiume in piena per le recenti piogge.

L'attraversamento scelto è quello in corrispondenza del villaggio di Moin presso Gevgelija, primo centro abitato in territorio macedone. Famiglie intere riprese mentre con circospezione entravano nelle acque del fiume, tenendo in tanti i bambini più piccoli sulle spalle e trasportando con grande fatica il bagaglio, zaini con appese scarpe pesanti, coperte, vestiario più asciutto. Per facilitare il guado, da una riva all'altra sono state stese robuste corde tenute da volontari greci e di altri Paesi. La notte scorsa tuttavia in tre - due donne e un uomo tutti afghani - non ce l'hanno fatta e sono annegati. Si tratta, secondo le ultime notizie aggiornate, di una donna incinta di 27 anni, della sorella 17enne e di un loro cugino. Nel pomeriggio, la polizia e l'esercito macedoni sono intervenuti in forze fermando i migranti che sono riusciti a entrare in Macedonia, e il cui numero - a seconda delle fonti - oscilla fra 2 e 4 mila. Non si conosce al momento la loro sorte, ma si ritiene che saranno rimandati in Grecia.

Attualmente, secondo i media locali, le migliaia di migranti intercettati restano bloccati nei boschi a ridosso della frontiera, controllati a vista dalle forze di sicurezza macedoni. In giornata si è avuta notizia di un hashtag aperto su Twitter dal titolo 'Marchofhopè, Marcia della speranza, che pubblica immagini del drammatico guado del fiume Suva Reka. Sempre oggi in territorio macedone sono stati fermati anche una trentina di giornalisti stranieri, entrati illegalmente in Macedonia unitamente alle centinaia di migranti partiti da Idomeni.
Condotti al commissariato di polizia a Moin, sono stati denunciati per ingresso illegale nel Paese e per mancanza di permesso di lavoro in territorio macedone. Nel campo di Idomeni, dove le condizioni di vita sono sempre più insostenibili, con le tende immerse nel fango e un pericolo crescente di epidemie, restano fra 12 e 14 mila migranti, che attendono le conclusioni del nuovo vertice Ue del fine settimana e continuano a sperare in una improbabile riapertura dei confini lungo la rotta balcanica.

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