Migranti, l'Austria introduce "tetto" per i richiedenti asilo. Ue, vertice straordinario

Migranti, l'Austria introduce "tetto" per i richiedenti asilo. Ue, vertice straordinario
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Mercoledì 20 Gennaio 2016, 15:35 - Ultimo aggiornamento: 21 Gennaio, 12:55
Il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker ha chiesto che venga convocato un vertice straordinario dei leader europei per affrontare la crisi dei migranti. Lo ha reso noto lo stesso Juncker durante una conferenza stampa all'Europarlamento. Il prossimo vertice straordinario di febbraio sarà principalmente dedicato alla rinegoziazione dei rapporti Ue-Gran Bretagna per evitare una "Brexit". «Sono preoccupato che non avremo abbastanza tempo per affrontare la questione dei rifugiati sufficientemente in profondità, quindi consiglio al presidente Tusk di prevedere una mezza giornata in più per la questione dei rifugiati», ha detto Juncker.

Austria introduce "tetto" di richiedenti asilo. L'Austria introdurrà una sorta di tetto limite al numero di richiedenti asilo nel Paese: fino al 2019 dovranno essere complessivamente massimo 127.500. Il vice cancelliere Reinhold Mitterlehner ha parlato esplicitamente di un «tetto limite». Il tetto limite di 127.500 migranti fino al 2019 su cui il governo austriaco ha trovato l'accordo prevede anche che per quest'anno Vienna accetterà solo 37.500 profughi. Il cancelliere Werner Faymann ha parlato di un «valore indicativo» che si orienta a un livello massimo di 1,5% della popolazione austriaca. Il vice-cancelliere Reinhold Mitterlehner ha detto che saranno compiute le verifiche di legge necessarie per evitare che la nuova normativa possa pregiudicare il diritto d'asilo. Ha fatto riferimento al modello svedese che prevede un limite alla capacità di elaborare le richieste di asilo. In discussione c'è anche la possibilità di sospendere per un periodo di tempo nuove richieste o di creare nelle aree di confine delle zone di attesa.

Il cancelliere Faymann ha anche detto di aver compiuto questo passo dopo essersi consultato con Angela Merkel. «Il coordinamento con la Germania resterà stretto», ha aggiunto il cancelliere, rinviando colloqui concreti a dopo il decreto. La questione di un tetto limite tiene banco anche in Germania ed è uno dei cavalli di battaglia dell'alleato di governo della Csu. Finora però la cancelliera ha sempre rifiutato di accordare l'introduzione di un limite al flusso di profughi verso la Germania. Questo pomeriggio la cancelliera parteciperà al seminario dei deputati regionali della Csu a Wildbad Kreuth, sulle Alpi bavaresi, dove ieri l'ipotesi di un tetto è stata di nuovo discussa.

Intanto al confine tra l'Austria e Slovenia, dalla parte austriaca, al valico di Spielfeld, è in vigore da oggi un nuovo sistema di controllo, molto più severo e dettagliato, dei migranti. Lo si apprende dai media sloveni. Alle forze dell'ordine austriache, dispiegate dall'autunno scorso sul confine, si uniranno altri 500 militari circa, addestrati a bloccare, in caso di necessità, l'ingresso in Austria dei migranti che verranno giudicati non idonei per la richiesta d'asilo. In una prima fase di prova è previsto che quotidianamente si possano effettuare controlli dettagliati dei documenti e degli effetti personali di circa cinquecento migranti. A febbraio, quando il nuovo sistema di controllo dovrebbe essere pienamente operativo, il numero dei migranti che potranno essere sottoposti a controlli severi salirà fino a un massimo di 11 mila. In un centro di accoglienza nei pressi di Spielfeld i migranti economici, che non hanno i requisiti per chiedere asilo nella Ue, saranno separati dai profughi provenienti dalle zone di guerra e rimandati in Slovenia.

Berlino a Roma:
«Serve rapido accordo sulla Turchia». «Riteniamo necessario che si concluda velocemente l'accordo» sulla Turchia.
Lo ha detto il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert, a Berlino, rispondendo ad una domanda su come il governo tedesco valuti la posizione dell'Italia che sta bloccando l'intesa sulla ripartizione sui fondi. «Noi puntiamo su una leale distribuzione dei fondi su tutti i partner europei», ha continuato il portavoce. Seibert ha poi sottolineato che «è vero che venerdì all'Econfin non si è ancora trovato un accordo».


L'Ue deve risolvere i suoi contrasti interni e mantenere le promesse fatte alla Turchia in merito all'accordo sui migranti, che prevede il trasferimento di 3 miliardi di euro per la gestione della crisi. Lo ha detto il ministro per gli Affari Europei di Ankara, Volkan Bozkir, alla tv di stato Trt. «Il metodo che useranno in relazione all'accordo è una questione interna all'Ue», ha aggiunto Bozkir, sostenendo che la Turchia ha già rispettato la sua parte dell'accordo.

Il presidente tedesco Joachim Gauck ha affermato che limitare l'accesso ai profughi in Europa e in Germania è necessario e «moralmente accettabile». In una conferenza a Davos, Gauck ha sottolineato la «responsabilità umanitaria» di accogliere le vittime di persecuzioni ma ha insistito che Berlino e i Paesi europei devono limitare il numero delle persone accolte per non essere sopraffatti: senza limiti, è stato il ragionamento del presidente tedesco, il problema non farebbe altro che crescere favorendo così i partiti populisti e anti-Ue. In Germania si intensifica il pressing verso Angela Merkel sul tema migranti, anche da parte degli alleati. Ieri il leader della Csu Horst Seehofer ha preteso un radicale cambiamento di rotta dalla cancelliera sulle politiche sui profughi nel giro di poche settimane, compresa la chiusura dei confini.

Intanto il portavoce della Commissione Ue Natasha Bertaud ha annunciato che «Ieri il terzo hotspot italiano è diventato operativo a Pozzallo». Si tratta del terzo hotspot su sei che l'Italia si è impegnata ad attivare. In una recente intervista il commissario Ue all'Immigrazione Dimitris Avramopoulos ha detto che gli hotspot in Italia e Grecia dovranno essere aperti entro le prossime quattro settimane. In vista del «vertice dei leader di febbraio sarà fatta una revisione» dei progressi sul terreno, spiega Bertaud.
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