Migranti, allarme sbarchi: «Nel 2016 cresciuti del 50%»

Migranti, allarme sbarchi: «Nel 2016 cresciuti del 50%»
di Valentina Errante
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Martedì 12 Aprile 2016, 09:25
La vera preoccupazione non è la costruzione del ”muro”, annunciata dall'Austria con i toni propagandistici della vigilia, quando una consultazione elettorale importante e alle porte. A suscitare allarme, in Italia, è piuttosto l'aumento degli sbarchi, cresciuti del 50 per cento rispetto allo scorso anno, e, soprattutto, la questione aperta tra Turchia e Grecia, con la contestuale chiusura della rotta balcanica E la grande fuga di disperati che tentato l'ingresso in Macedonia.

Lo dice chiaramente il sottosegretario Domenico Manzione perché, se pure non c'è stato uno spostamento dalla rotta balcanica e non si registra una grande presenza di siriani tra gli arrivi in Italia, a far temere è il rischio delineato da Tsipras: che la Grecia «possa diventare un grande contenitore di anime» e Manzione aggiunge: «quella grande marea potrebbe trovare sbocco da noi».

IL BRENNERO
”Il muro” al confine con l'Austria diventa una proccupazione in prospettiva, un segnale dell'euroscetticismo che minaccia Schengen.La replica ”formale” del Viminale non tarda. E' sempre Manzione a puntualizzare: i controlli al Brennero avrebbero «implicazioni economiche tutt'altro che trascurabili, ma l'Austria ha elezioni politiche importanti alle porte». L'annuncio capo della polizia tirolese viene smorzato dalle precisazioni del presidente Heinz Fischer, «europeista convinto», che in serata si è affrettato a precisare come «i provvedimenti al Brennero non prevedano un muro oppure filo spinato». Le rassicurazioni riguardano l'impatto di persone e merci. Restano i lavori per una barriera di 250 metri, che comprenderà l'autostrada e la statale, per impedire il passaggio dei migranti dall'Italia.
 
Scelte che vengono lette come una mossa prelettorale: il prossimo 24 aprile i cittadini saranno chiamati a scegliere il presidente della Repubblica e la destra avanza nei sondaggi. E così sebbene il Viminale abbia ricevuto rassicurazioni, venerdì scorso il ministro Angelino Alfano ha incontrato la sua omologa austriaca, il sottosegretario precisa: «Abbiamo insistito che l'area restasse aperta, ma l'Austria - ha aggiunto - ha elezioni politiche importanti alle porte. La decisione - dice il sottosegretario - avrebbe anche ricadute dal punto di vista umano, potrebbe implicare situazioni come quelle che vediamo purtroppo in Grecia». E questo è il rischio più grande, anche per l'Austria, che teme gli arrivi annunciati con la bella stagione e ha scelto di trasformare il «management di confine» al valico italo-austriaco con controlli serrati e una vera e propria barriera.

I NUMERI
A far crescere la preoccupazione è il fronte aperto tra Grecia e Turchia e il mancato rispetto degli accordi Ue. Il rischio è che la rotta balcanica, con il blocco dei migranti al confine greco, possa interrompersi e che si apra il fronte italiano. Perché intanto gli sbarchi sulle nostre coste continuano a crescere. In Italia, dal 1 gennaio all'11 aprile, sono arrivate 19.932 persone contro le 12.267 dello stesso periodo dello scorso anno. In testa pakistani, afghani, marocchini e algerini, nazionalità escluse dalla relocation. Un altrro piano Ue risultato fallimentare: delle 40mila persone che l'Italia avrebbe dovuto ridistribuire sul territorio europeo, finora, sono effettivamente avvenuti 503 trasferimenti soltanto.
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