Migranti, 5.000 arrivi in un giorno, bimbo partorito sulla nave dei soccorritori

Migranti, 5.000 arrivi in un giorno, bimbo partorito sulla nave dei soccorritori
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Venerdì 14 Luglio 2017, 14:56 - Ultimo aggiornamento: 19:40
Una nuova ondata di sbarchi ha interessato oggi i porti italiani: 5mila i migranti arrivati sulle nostre coste. Domani ne sono attesi altri per salvataggi già attuati nei giorni scorsi, mentre oggi il maltempo ha fermato gommoni e altre imbarcazioni. Dalla mezzanotte e fino alle 18 di oggi nessuna richiesta di soccorso è giunta alla centrale operativa di Roma della Guardia Costiera e così dovrebbe essere per tutto il fine settimana. Ma in ogni caso si tratta di un flusso inarrestabile, e allora si verifica la possibilità di aprire hotspot di emergenza.

Punti di accoglienza pronti ad essere attivati per alleggerire la pressione sui porti della Sicilia. E scoppia la polemica. È il caso di Civitavecchia dove il sindaco M5s Antonio Cozzolino ha detto che il porto «non è nelle condizioni» di accogliere l'arrivo dei migranti. Con il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio che rincara la dose e accusa: «Il governo Renzi e quelli che ci hanno preceduto, ci hanno svenduto. Hanno autorizzato gli sbarchi nei nostri porti per avere qualche milione di euro da dare come mancia elettorale». Ma casi come quello del porto vicino Roma coinvolgerebbero anche approdi in Calabria, Sardegna, e Salerno in Campania, dove sono in corso appunto verifiche per hotspot di carattere temporaneo, da affiancare a quelli attivi a Lampedusa, Pozzallo, Trapani e Taranto. La protesta è già in atto: in Calabria Forza Italia ha promosso una petizione per bloccare gli hotspot di Corigliano, Crotone e Reggio Calabria. Qualche tempo fa anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, aveva chiarito: «Non daremo il consenso».

Una levata di scudi dai primi cittadini che sembra dunque superare lo stesso colore politico. Invece in Sardegna ci potrebbero essere hotspot mobili, e per questo il governo avrebbe già un accordo con la Regione. Una situazione che rischia di diventare di difficile gestione se si pensa che solo oggi hanno messo piede in Italia 5mila persone. A Salerno se ne contano 935 dalla nave Vos Prudence di Medici senza Frontiere. Altri 860 sono scesi dalla nave attraccata a Brindisi. È giunta invece nel porto di Catania la nave Diciotti della Guardia Costiera con a bordo 1.428 migranti. Al porto di Vibo Valentia il rimorchiatore Vos Hestia, di Save the Children, ne aveva a bordo 577. Infine a Crotone ha attraccato la motonave «Olympic Commander», battente bandiera norvegese, con 1.200 persone. Intanto oggi è arrivato un nuovo affondo dalla Chiesa.

A parlare è il cardinale di Agrigento, monsignor Francesco Montenegro, che accolse a Lampedusa il Papa: «Ognuno fa il suo proclama, ognuno pensa che il suo proclama sia quello giusto, ma di fatto non si trovano ancora soluzioni». E ricorda a coloro che caldeggiano la soluzione di aiutare 'a casà che i fondi per la cooperazione internazionale sono stati tagliati. Il leader della Lega Matteo Salvini insiste: «Dire aiutiamoli a casa loro non è né di destra né di sinistra, è semplicemente di buonsenso», e «mi fa piacere che anche all'interno del Vaticano si levino voci diverse».

E aggiunge: «Iniziamo a parlare in Africa di educazione sessuale, di contraccettivi, per evitare il prolificare del nascere di milioni di bimbi che non hanno futuro.
Mi piacerebbe che il Vaticano si lanciasse in questa sfida». A stretto giro lo corregge Edoardo Patriarca del Pd: «La Chiesa da anni aiuta immigrati e gente in difficoltà nel mondo». Infine oggi si registra anche la storia di un bambino: nato su un barcone della speranza, salvato, è arrivato oggi in Italia. Lo hanno chiamato Cristo
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