Marilyn "privata" all'asta: in vendita lettere d'amore, biancheria e un frullatore

Una lettera di Joe DiMaggio indirizzata a Marilyn Monroe che andrà all'asta a dicembre (dailymail.co.uk - copyright AP)
di Giacomo Perra
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Giovedì 13 Novembre 2014, 14:17 - Ultimo aggiornamento: 15:30

Storie d’amore e amicizia. Quelle di Marilyn Monroe saranno messe all’asta, sotto forma di lettere spedite e ricevute dai vari Joe Di Maggio, Arthur Miller, Clark Gable, Cary Grant e Jane Russell e dai numerosi e calorosissimi fan, il 5 e il 6 dicembre prossimi a Beverly Hills, Los Angeles.

Non certo il massimo del rispetto per un animo riservato e tormentato come quello di Marilyn ma, che volete farci, questo è il business. D’altronde si parla di un affare da un milione di dollari perché, oltre alle missive, la “Julien’s Auctions” cercherà di piazzare tanti altri oggetti appartenuti alla diva: vestiti, foto, un reggiseno, un reggicalze, una bobina di 19 minuti che vede l’attrice correre felice dall’acqua per abbracciare il compagno di set Gable nel dietro le quinte del film del 1961 “The Misfits” e persino un frullatore. In tutto si tratta di 300 cimeli, tanta roba.

Ad interessare di più i collezionisti dovrebbero essere naturalmente le lettere, spaccati di vita in cui emergono tutta la sensibilità di Marilyn e gli instabili (ma passionali) equilibri amorosi con due dei suoi tre mariti. “Ti amo e voglio stare con te, non c’è niente che mi farebbe più felice che ritrovare la tua fiducia”, scriveJoe DiMaggio, leggenda del baseball americano e secondo marito di Marilyn, con cui si sposò nel 1954 per poi divorziare nel giro di un anno, dopo aver conosciuto l’intenzione della consorte di rompere l’unione.

Nella missiva, indirizzata semplicemente alla “signora DiMaggio”, il campione, che amò così tanto l’attrice di “A qualcuno piace caldo”, scomparsa nel 1962 a soli trentasei anni, da far recapitare sulla sua tomba tre volte alla settimana per ben due decenni un mazzo di sei rose rosse, poi si strugge ricordando la disperazione di Marilyn nell’annunciare in tv la fine della loro storia: “Quando ti ho vista piangere davanti a tutte quelle persone mi si è spezzato il cuore ancora di più”.

Altra lettera e altro giro di valzer (amoroso).

Questa volta è il commediografo (e terzo marito) Arthur Miller a scrivere: “Se ti ho fatto piangere, se ti ho reso più triste anche per un secondo, perdonami, io ti amo”. Nella risposta Marilyn si lamenta con il drammaturgo a proposito di un riferimento pubblico alla sua infanzia difficile ritenuto poco carino - “Tu volevi parlare della mia nobiltà ma non è stato un gesto così nobile” - per poi esprimergli il suo stupore per l’affetto dimostratole: “E’ doppiamente difficile per me capire che tu, il più diverso, il più bello essere umano, abbia scelto di amare me”.

«E’ fantastico vedere quanto Marilyn fosse amata - ha osservato Martin Nolan, curatore dell’asta per la “Julien’s Auctions” -. Molti potrebbero pensare che lei non lo fosse e che le mancassero le rassicurazioni. Le aveva».

Parte fondamentale del cosiddetto “archivio perduto di Marilyn”, le lettere, come gli altri memorabilia della diva, passarono in seguito a testamento nelle mani del suo mentore e insegnante di recitazione Lee Strasberg che le affidò, affinché le custodisse gelosamente, a un amico. Adesso saranno di dominio pubblico.