Anche i tre soldati italiani presenti nella città - fanno sapere fonti della Difesa - «stanno bene». Erano da poco passate le 20 in Italia quando sono iniziate a circolate le prime notizie dell'attacco. Un commando si è lanciato contro la struttura e ha aperto il fuoco, incontrando però la resistenza da parte della sicurezza che ha risposto al lancio di proiettili. «Gli aggressori hanno cercato di forzare l'entrata e le guardie appostate all'ingresso hanno aperto il fuoco. La sparatoria è proseguita per diversi minuti», ha precisato un testimone vicino all'hotel, che si trova nel quartiere Aci 200 a pochi metri dall'ambasciata americana, raccontando dell'assalto durato circa un'ora e mezza.
L'assalto è «terminato e la minaccia è stata neutralizzata», hanno riferito militari italiani presenti nella città, contattati dalla Difesa.
Tutto il personale militare presente e la stessa struttura non hanno subito danni, hanno riferito anche fonti diplomatiche francesi. Sono dodici, attualmente, i militari italiani schierati in Mali in due distinte missioni dell'Unione europea. In particolare, dieci fanno parte della missione Eutm: nove sono di stanza a Kourikoro e uno è a Bamako. Gli altri due, effettivi alla missione Eucap Sahel Mali, sono entrambi di stanza a Bamako. Al momento nessuna sigla ha rivendicato l'attacco, ma non si esclude che possa essere stato organizzato da alcuni gruppi terroristi legati ad al Qaida ed attivi nell'area del Sahel. Il Mali da anni è infatti al centro di scorribande armate di terroristi che dettano legge seminando il terrore. Il 20 novembre scorso i jihadisti di Mourabitoun, un gruppo che era di al Qaida e avrebbe successivamente sposato la folle causa dell'Isis, lanciò nell'attacco contro l'hotel più blindato, il Radisson Blu, prendendo in ostaggio decine di persone. Solo grazie all'intervento delle forze speciali di diversi Paesi con militari sul posto, gli ostaggi furono liberati
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