Attacco a Londra, il terrore dei passanti: «Ditemi dov'è mio figlio, quei tre sembravano drogati e urlavano: è per Allah»

Attacco a Londra, il terrore dei passanti: «Ditemi dov'è mio figlio, quei tre sembravano drogati e urlavano: è per Allah»
di Alessandra Camilletti
3 Minuti di Lettura
Domenica 4 Giugno 2017, 10:09
«La mia famiglia era sul London Bridge. Abbiamo perso nostro figlio. Non risponde al telefono. Aiutateci, vi prego». Sui social ha viaggiato per tutta la notte la disperazione di chi si trovava nel luogo di uno degli attacchi terroristici nella interminabile notte di Londra. Ed è la disperazione di un papà, che posta su Twitter la foto del figlio, dai capelli chiari e dritti in testa, nella speranza che qualcuno possa riconoscerlo e mettersi in contatto. Lo stesso fa un nonno, in un messaggio drammatico, postando la foto di un altro ragazzino: «Mio nipote era a #LondonBridge quando l'attacco è avvenuto. Non risponde ai nostri messaggi se lo vedete per favore fatemelo sapere». Chawla lancia un messaggio a chiunque si trovi in difficoltà: «Sono a cinque minuti di auto dalla scena dell'attacco. Se qualcuno ha bisogno di cibo, di riparo o di qualsiasi cosa, invii un messaggio».
Terrorismo. «Questo è per Allah» avrebbero gridato gli assalitori, come drogati, secondo il racconto di alcuni testimoni citati, tra gli altri, dalla Bbc e dal Daily Mail.
 


LA PIAZZA VIRTUALE
L'hashtag LondonBridge diventa subito punto di riferimento in un'altra lunga notte di terrore che la Gran Bretagna forse non s'aspettava. C'era la minaccia sì, come a caldo due settimane fa aveva annunciato la premier Theresa May. Ma nella serata della Champions a Cardiff, nel Galles, e alla vigilia del concerto di Ariana Grande e dei big della musica a Manchester contro il terrore, la minaccia non era forse avvertita così forte. È arrivata ancor più a tradimento. A fare ancora più male. Tanto che c'è chi si premura subito di far sapere che i tassisti musulmani sono a disposizione per offrire a chiunque corse gratuite, per mettersi in salvo, per fuggire dai luoghi dell'attacco. Una catena umana di soccorsi che si ripete, come già era accaduto proprio a Manchester. Si è appoggiata ai social anche la polizia britannica. «Run, hide, tell»: scappate, nascondetevi e riferite. Così Scotland Yard proprio in un tweet rivolto alle persone che si trovavano nella zona degli attacchi nel centro di Londra. In un successivo messaggio, poi, l'invito a cercare di mantenersi «calmi, ma vigili». Comprensibilmente, ci sono scene di panico e di angoscia proiettate sul web, a raccontare l'ennesimo orrore. Filmati girati con telefonini mostrano scene di confusione e disordine in interventi condotti dalla polizia per evacuare le persone. In un video si vedono agenti armati fare irruzione in un bar affollato e dare ordini in un clima di grande concitazione, fra grida e parolacce. Nei pub gli agenti hanno ordinato ai clienti di infilarsi sotto i tavoli, forse nel timore di ulteriori attacchi, come accadde a Parigi, nella notte del Bataclan. Ma in questa notte di Londra tutto riporta all'assalto del Westminster Bridge. Stessa tattica: investire i pedoni e poi colpire, armati di coltelli.
 
 


IN DIRETTA
Peter racconta da testimone oculare l'assalto al London Bridge. «Dopo aver abbattuto la gente - racconta con riferimento al furgone bianco piombato sui pedoni - tre uomini sono saltati fuori con i coltelli». Si racconterà poi di coltelli lunghi 30 centimetri. Ed è Marco, italiano, a raccontare l'attacco successivo. «Sono uscito da Borough Bistro - racconta anche lui sui social -. Ci sono persone insanguinate. Choc totale». Nel bar avrebbe agito un uomo solo, tirando fendenti all'impazzata. Scrive David: «Londra ora è una zona di guerra». E messaggi citano tensioni anche a The Shard e nella zona di Vauxhall Bridge.
Una catena di orrore senza fine. Matt chiude la sua riflessione con «Ramadan: benvenuti», a richiamare l'esortazione fatta giorni fa dal sedicente Stato islamico ai lupi solitari: colpire dall'inizio del Ramadan. Ma c'è anche chi posta una foto di resistenza, come Billy. Si vede un turista, nel caos generale, camminare ancora con la sua birra in mano: «Il nostro spirito è senza limiti».