In quell’occasione, molti abitanti della cittadina affacciata sul Mediterraneo sono fuggiti in preda al terrore, mentre altri sono stati raccolti all’interno dello stadio comunale. Il loro destino, però, non è chiaro. Un uomo riuscito a fuggire ha detto a un giornalista del Sunday Times che «molti terroristi hanno attraversato le strade del centro cittadino sui loro pick up, mostrando le bandiere nere dello Stato islamico e teste mozzate appartenenti a prigionieri».
Altri residenti hanno detto di essere stati cacciati dalle proprie case, che ormai appartengono al Califfato, mentre più di 200 persone, che avevano lavorato per le forze di sicurezza e i ministeri, sono state arrestate. Numerosi negozi sono stati saccheggiati e la merce presa, tra cui soprattutto le sigarette, è stata distrutta con un grande falò. Ancora, i testimoni raccontano che un egiziano abbia ricevuto pubblicamente 80 frustate dopo essere stato visto in strada a fumare.
L’Isis sta avanzando sempre di più in Libia. L’obiettivo degli uomini del Califfato è quello di unire tutta la fascia costiera tra Sirte e Sidra per impossessarsi delle risorse petrolifere della regione. Una situazione, questa, che se dovesse continuare ancora per molto potrebbe innescare un intervento armato delle potenze occidentali, Italia inclusa.
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