Jean Marie Le Pen, fiamme in casa: il fondatore del Front National scappa dalla finestra

Jean Marie Le Pen, fiamme in casa: il fondatore del Front National scappa dalla finestra
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Martedì 27 Gennaio 2015, 00:41 - Ultimo aggiornamento: 28 Gennaio, 10:55

Le sue controverse battute hanno regolarmente incendiato gli spiriti della Francia. Ma questa volta, a farsi sorprendere dalle fiamme (e non in senso figurato) è stato lui, Jean-Marie Le Pen, lo storico fondatore del Front National.

A metà giornata, l'anziano patriarca dell'estrema destra, tornato di recente a suscitare polemiche per la sua teoria del 'complottò nelle stragi jihadiste di Parigi, è stato soccorso dai pompieri mentre la sua casa di Rueil-Malmaison, nella banlieue di Parigi, veniva divorata dal fuoco. Bilancio? Tanto shock una «leggera ferita» al volto e tanti ricordi andati in fumo. «Le fiamme erano altissime, non resta praticamente più nulla, i danni sono impressionanti. La mia casa personale, la nostra casa, è andata a fuoco», si è lamentato, intervistato per telefono da Paris-Match, a poche ore dall'accaduto. Secondo i primi elementi dell'indagine, l'incendio, la cui fitta coltre di fumo era ben visibile anche da lontano, non è di natura dolosa ma sarebbe dovuto ad un problema alla «canna fumaria del caminetto».

Poco prima, la figlia Marine, che guida il Front National dal gennaio 2011, aveva fornito un primo bilancio: «La casa è andata a fuoco, mio padre era all'interno, è ferito al viso, ma niente di grave, niente di preoccupante».

Tanto che non è stato necessario neanche il ricovero in ospedale. «Sono leggermente ferito alla guancia, nella parte alta. Sono riuscito a uscire dalla finestra ma nella fretta ho perso l'equilibrio e sono caduto sul pavimento della terrazza, niente di grave», racconta il presidente onorario della fiamma tricolore, precisando che in quei momenti si trovava solo. «Mia moglie Jany non c'era». Ma «non ho mai avuto paura». Quanto alle cause dell'incendio, «spero che l'indagine ce lo dirà», conclude Le Pen, senza parlare del problema alla canna fumaria del caminetto.

Appena poco prima dell'incendio, Le Pen era tornato ad evocare la sua tesi del complotto negli attentati di inizio gennaio. Incontrando ieri i suoi fedelissimi a Parigi, racconta Le Monde, l'ex leader del Fn - più volte condannato per le sue uscite di connotazione razzista e antisemita - ha sostenuto che gli autori del triplice attentato di Charlie Hebdo, Montrouge e del supermercato Kosher erano «membri di un'organizzazione segreta». E ancora: «La reazione politico-mediatica è stata così rapida che non ci può esser improvvisazione (...) Un piano dei media era già stato previsto in anticipo».

Parole da cui la figlia Marine ha immediatamente preso le distanze. «Sono completamente opposta a queste teorie», ha tuonato la Dama nera. Intervistato nei giorni scorsi dal giornale russo Komsomolskaia Pravda, Jean-Marie Le Pen, 86 anni, aveva già ipotizzato che dietro le stragi ci fosse l'azione «dei servizi segreti». Dichiarazione poi smentita in un secondo tempo e imputata a un probabile errore di traduzione. Anche in quell'occasione, il Front National si dissociò dal suo anziano fondatore. «Forse Jean-Marie ha bevuto un pò di vodka», disse il numero due del partito, Florian Philippot.

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