Tutto è avvenuto prima che le autorità rendessero nota l'identità di Stephen Paddock, quando qualcuno, probabilmente un militante della cosiddetta "alt-right", ha detto di aver trovato il nome dell'uomo dietro la strage più feroce della storia degli Usa: «E' Geary Danley, un liberal e un democratico registrato», si leggeva nel post poi rivelatosi falso. Poco dopo il post di 4Chan è stato ripreso da Gateway Pundit, un blog vicino a Trump. Nonostante la notizia non fosse verificata, sulla pagina "Safety Check", che si attiva in caso di emergenze (disastri naturali, attentati) le persone hanno iniziato a postare la bufala. Intanto su Google, le persone che cercavano Geary Danley venivano reindirizzati alle illazioni su 4Chan.
Dal 2013, quando su Twitter e Reddit le persone iniziarono a diffondere fake news sulle bombe alla maratona di Boston, è ormai assodato che ogni strage, tragedia, attentato, porta con sé un carico sempre maggiore di bufale. Se in Italia accade durante i terremoti e la magnitudo, negli Usa la polemica si sposta sul piano dello scontro politico. E quindi l'attentatore o il folle di turno viene dipinto come un democratico, o un repubblicano, «questo permette ai nemici politici di gioire», commenta Brooke Binkowski, del sito di fact-checking Snopes.
Così Paddock diventa rapidamente un supporter di Hillary Clinton, e nel momento in cui la notizia viene smentita, ormai è troppo tardi.
Google si è scusata così: «Sfortunatamente, questa mattina abbiamo mostrato nelle nostre pagine un url di 4Chan. Inizialmente veniva fuori solo per un numero limitato di query, poi è stato rimbalzato dall'algoritmo sui risultati più rilevanti. Sono cose che non dovrebbero accadere, siamo al lavoro per evitare casi del genere in futuro». Dichiarazioni che sembrano sminuire l'effettivo ruolo e responsabilità dei player del web. Anche Facebook ha risposto alle polemiche: «Il nostro centro per le operazioni di sicurezza globale ha incrociato questi post e li ha rimossi. In ogni caso, la tempistica richiede del tempo, per questo le persone sono riuscite a fotografarli e reimmetterli online. Stiamo lavorando per migliorarci, e ci scusiamo per la confusione creata» - hanno detto i vertici di Palo Alto.
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