Gli amputano la gamba a 12 anni, lui adotta un cane a tre zampe

Gli amputano la gamba a 12 anni, lui adotta un cane a tre zampe
di Anna Guaita
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Giovedì 16 Marzo 2017, 23:35 - Ultimo aggiornamento: 18 Marzo, 15:48
 
NEW YORK – La vita è stata difficile e crudele per il dodicenne californiano Quinn Scharn, che ha perso una gamba due anni fa per un cancro delle ossa. Ma finalmente anche sul suo volto c’è un sorriso felice: dopo averlo desiderato e cercato per oltre un anno, la famiglia ha potuto trovargli quel che desiderava, un cane che avesse anche lui sofferto e avesse solo tre zampe. «Solamente un cane così mi capirà» continuava a ripetere Quinn, mentre si sottoponeva alla chemioterapia e si adattava a vivere con l’aiuto di una stampella. Ora al suo fianco c’è Logan, un incrocio di pit-bull, che ha perso anche lui una gamba, amputata per una infezione. E fra Quinn e Logan è nata una delle più belle e commoventi amicizie che ci possano essere fra un ragazzino e il suo cane: «Si sono capiti subito» spiega la mamma, Teresa.

«Sono più che felice – si sfoga Quinn –. Logan è il mio migliore amico, un amico che sa tutto di me. Siamo due che hanno combattuto e non ci siamo fatti sconfiggere».

Quinn aveva avuto un primo caso di cancro a soli 2 anni, quando era stato colpito da un tumore dei tessuti molli nell’addome. A sette anni, superata la cruciale soglia dei cinque anni senza altri segnali di cancro, la famiglia pensò che il bambino fosse al sicuro. Ma all’età di dieci anni il bambino cominciò ad accusare un dolore crescente alla gamba e all’anca, e cominciò a zoppicare. Gli fu diagnosticato un osteosarcoma, e gli fu amputata la gamba destra.

Per mesi Quinn dovette rinunciare ad andare a scuola, durante la terapia. E poi per un intero anno la famiglia è rimasta col fiato sospeso, fino a che lo scorso gennaio è arrivata la conferma: non c’erano più tracce del male nel corpo di Quinn.

Ma la gioia per essere riuscito a sconfiggere il cancro una seconda volta non ha portato a Quinn la vera felicità. In tutti i mesi di lotta, spesso aveva ricevuto la visita di cani da terapia. Gli avevano dato compagnia e lo avevano fatto sorridere, ma gli avevano anche fatto nascere il desiderio di avere un cane tutto suo, ma uno come lui, con le stesse difficoltà, che potesse capirlo.

Tutti gli amici della famiglia si sono così impegnati in una ricerca nei vari canili d’America, di un cane che rispondesse a queste caratteristiche. Dopo quasi un anno, il mese scorso finalmente ne hanno trovato uno: Logan, in un canile di Sacramento, a soli cento chilometri dalla casa di Quinn nel nord della California, a Napa.

La famiglia si è messa in macchina, ma quando è arrivata a Sacramento si è sentita dire che un’altra famiglia stava già per adottare Logan. Quinn ha comunque voluto incontrarlo, e se ne è innamorato sull’istante. E l’amore è stato reciproco. Sembrava che fra il bambino e il cane fosse scattata un’immediata reciproca comprensione. Probabilmente informata del caso, l’altra famiglia si è fatta indietro. E cane e bambino sono tornati a Napa, abbracciati e felici.

«Finalmente ho visto mio figlio sorridere di un sorriso vero, non quei sorrisi che mi faceva per darmi coraggio, che nascondevano la sua pena e incertezza» ha detto la mamma. Logan dal canto suo sembra non meno felice del suo padrone, e lo segue con trasporto, forse un po' traballante, ma con un’espressione beata, che tutti interpretano come un sorriso.

 

 

 

 
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