Kazakistan, gelosa per un sms narcotizza il fidanzato e lo evira nel sonno. Poi lo porta in ospedale

Kazakistan, gelosa per un sms narcotizza il fidanzato e lo evira nel sonno. Poi lo porta in ospedale
di Federica Macagnone
2 Minuti di Lettura
Giovedì 1 Febbraio 2018, 18:27 - Ultimo aggiornamento: 2 Febbraio, 23:18
Quando ha sbirciato di nascosto nel telefonino del suo fidanzato ha fatto una scoperta che l'ha letteralmente sconvolta e ha innescato in lei una rabbia sorda e cieca: il suo uomo aveva "osato" inviare di nascosto alla sorella alcune foto di un'altra donna commentandole in modo più che lusinghiero. Quei complimenti, per lei, equivalevano a un tradimento in piena regola. Soffocando a stento la furia che la agitava, Zhanna Nurzhanova, 36enne estetista di un centro di bellezza di Astana, capitale del Kazakistan, ha fatto finta di nulla e ha pianificato freddamente una vendetta che avrebbe rovinato per sempre la vita del suo fidanzato e, indirettamente, anche la sua. 

Approfittando di un attimo di disattenzione del suo uomo (la cui identità non è stata rivelata per questioni di privacy) lo ha drogato pesantemente per farlo addormentare mentre erano in casa, gli ha praticato un'anestesia locale nella zona pubica e gli ha tagliato il pene. Subito dopo lo ha caricato di peso e lo ha portato in ospedale per farlo curare e non lasciarlo morire dissanguato. I medici, che hanno immediatamente allertato la polizia, hanno tentato l'impossibile per ricucire il pene, ma alla fine hanno dovuto arrendersi: i danni provocati dalla furia di Zhanna erano troppo gravi per essere riparati.

«Se non può essere solo mio, non sarà mai di nessun'altra» ha detto la donna ai poliziotti accorsi in ospedale mentre le mettevano le manette ai polsi, confessando di aver agito così perché non poteva sopportare l'idea che il suo fidanzato avesse rapporti sessuali con altre donne. «Da oggi non potrà più farlo con nessuna». Adesso, dopo aver menomato per sempre la vita di un uomo per semplici commenti di ammirazione, Zhanna rischia dai tre ai sei anni di carcere. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA