Kansas, l'invasione degli acari delle querce: sono invisibili e provocano un prurito insopportabile

Kansas, l'invasione degli acari delle querce: sono invisibili e provocano un prurito insopportabile
di Anna Guaita
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Lunedì 17 Ottobre 2016, 19:37 - Ultimo aggiornamento: 18 Ottobre, 15:06
NEW YORK – Sono praticamente invisibili, ma assatanati. Gli acari delle querce stanno rendendo la vita impossibile agli abitanti di Kansas City, nel Missouri. L’insetto, arrivato dai boschi dell’Europa Orientale negli anni Novanta, ha preso casa negli alberi del Mid-West degli Usa, e ogni 3-8 anni fa la sua comparsa. Negli anni passati si è fatto vedere, anzi sentire, a Cleveland, Chicago e Tulsa. Ma oggi ha attaccato con violenza senza precedenti la città del Missouri, al punto che la gente cerca di percorrere tragitti che la tengano lontano dalle foglie delle querce rosse, e addirittura ci sono persone – soprattutto anziani – che evitano senz’altro di uscire, in attesa che venga il freddo e gli acari vengano uccisi.

L’invasione è invisibile. Gli acari – i Pyemotes herfsi – sono così minuscoli che quasi non si vedono a occhio nudo. Passano tutta l’estate sulle piante, nutrendosi delle larve delle cecidomie, insetti tipici delle querce rosse. Quando viene l’autunno, gli acari scendono dagli alberi, al ritmo di oltre 300 mila al giorno per pianta. Mordono qualsiasi cosa venga in contatto con loro. E se ci si trova a passare loro vicini, si può star certi che entro poche ore i morsi pruderanno in modo intollerabile.  Sulla pelle si formano anche delle piccole pustole. E se si tenta di grattarle, la situazione diventa anche più intollerabile. La crisi dura un paio di settimane, e si può trovare solo un po’ di sollievo con creme corticosteroidi e con antistaminici.
 
Almeno un quarto delle visite mediche di queste settimane a Kansas City sono state causate dagli attacchi degli acari. La autorità mediche hanno raccomandato di evitare di passare vicino alle querce rosse. Ma nella città e nella sua periferia se ne contano più di 3 milioni e mezzo, e quindi è difficile starne lontani. Viene comunque raccomandato di girare completamente coperti, con calzini e maniche lunghe. Ma è una difesa parziale: il vento trasporta questi acari, e sono così piccoli che possono passare anche dalle reti antizanzara che tutte le case hanno.

La dottoressa Cynthia Brownfield spiega che gli acari passano circa quattro ore addosso all’ “ospite” prima di cominciare a morderlo. Quindi suggerisce: «Ogni volta che una persona trascorre del tempo fuori, vicino agli alberi, raccomando che al ritorno a casa si spogli, metta gli abiti in lavatrice, e si faccia una doccia, lavandosi i capelli». E lo stesso si raccomanda per i cani, poiché gli acari amano mordere anche i nostri compagni a quattro zampe, che finiscono per grattarsi furiosamente: «Questi acari ci fanno rimpiangere i tempi in cui dovevamo solo difenderci da zanzare e pulci!» esclama la veterinaria Kelsey Truesdale.

Nella zona di Kansas City però si comincia a vedere la luce alla fine del tunnel, o meglio il freddo: le previsioni del tempo promettono le prime gelate mattutine. Il freddo vero non è lontano, e con esso la fine dell’invasione dei famelici acari.
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