Obama: «Distruggeremo l'Isis». Nella guerra al terrorismo il presidente Usa coinvolge l'Iran

Obama: «Distruggeremo l'Isis». Nella guerra al terrorismo il presidente Usa coinvolge l'Iran
di Flavio Pompetti
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Sabato 6 Settembre 2014, 07:50 - Ultimo aggiornamento: 19:02

NEW YORK - Trattative per un'inedita alleanza tra Iran e Usa sono in corso nel teatro di guerra iracheno anche se ieri per alcune ore si temuto un grave incidente diplomatico quando caccia iraniani hanno costretto all’atterraggio un jet militare Usa proveniente dall’Afghanistan con a bordo un centinaio di persone.

Alla fine è emersa solo la contestazione del piano di volo e la necessità del jet Usa di atterrare per non avere carburante sufficiente per tornare in Afghanistan.

La versione in lingua farsi della britannicaBBC ha rivelato ieri che l'ayatollah Ali Khamenei avrebbe autorizzato contatti strategici con le forze americane per coordinare lo sforzo bellico dei due paesi contro l'offensiva dell'Isis in Iraq. L'accordo, che pure è stato smentito da un portavoce del ministero degli Esteri di Theran: («notizia inesetta», ma non dichiarata falsa) sarebbe figlio della necessità: l'Iran sciita è determinato a contrastare le forze sunnite ribelli che hanno già conquistato la porzione settentrionale dell'Iraq. E per farlo è disposto a negoziare con tutte le forze in campo: dai peshmerga curdi che controllano l'angolo nord orientale del Paese, alle milizie sciite irachene che sono fedeli a Khamanei e sarebbero pronte ad abbracciare il vessillo di al Quds in una guerra di religione clandestina sul loro territorio.

APPELLO AGLI ALLEATI

A chiusura del summit Nato di Newport, ieri la delegazione americana ha tentato di coinvolgere gli alleati atlantici nella coalizione. Un gruppo di dieci partner: Gran Bretagna, Francia, Germania, Canada, Australia, Turchia, Italia, Polonia, Danimarca, insieme agli Usa dovrebbe costituire il nucleo di una missione internazionale di intervento in Iraq, da legittimare a New York tra dieci giorni in occasione dei lavori di apertura dell'Assemblea Generale dell'Onu. «Siamo convinti della possibilità di distruggere insieme la creazione dell'Isis - Ha detto ieri il segretario di Stato USA John Kerry ai partner Nato - Ci vorrà un anno, forse anche due o tre, ma abbiamo tutta la determinazione necessaria».

Mentre i Paesi europei negoziano con Washington e la Nato attende una richiesta di intervento da parte del governo di Baghdad, gli americani continuano a lanciare missioni mirate, come quella che due giorni fa ha ucciso vicino a Mosul tre capi militari dell'Isis. Da Newport lo stesso Obama ha confermato poi un altro successo: l'eliminazione questa settimana in Somalia di Ahmed Godane, cofondatore delle milizie islamiche di al Shabaab.

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