La cucina secondo Isis: un libro di ricette per sostenere lo sforzo dei jihadisti

La cucina secondo Isis: un libro di ricette per sostenere lo sforzo dei jihadisti
di Giulia Aubry
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Martedì 4 Novembre 2014, 12:53 - Ultimo aggiornamento: 6 Novembre, 17:45

Combattenti senza scrupoli, blogger esperte e cuoche provette. Il “dipartimento” dello Stato Islamico che si occupa della “questione femminile” - noto come Agenzia Zawra - non smette mai di stupire per la sua complessità di azione (pur nella sua apparente semplicità) e la sua capacità pervasiva.

Se la scuola femminile, inaugurata nelle scorse settimane, ci aveva proposto un vero e proprio modello didattico/formativo per preparare le “sorelle” alla jihad tra social media, cinture esplosive e cucito, è ora arrivato il momento della versione ISIS de “Il talismano della felicità”.

Nei social di Zawra (presente attivamente su Facebook, Twitter e Youtube), infatti, è da giorni disponibile il primo capitolo del libro di cucina che aiuta le mogli dei combattenti a realizzare piatti all’altezza dei “soldati di Allah” che hanno avuto la fortuna di sposare.

La prima ricetta proposta è molto semplice e richiede appena tre ingredienti, perfetta dunque per essere realizzata anche in condizioni di difficoltà e penuria (a causa dei nemici “infedeli”) di grandi quantità di prodotti alimentari.

Il risultato sono delle polpette di farina di dattero, che neanche Marta Stewart (o Benedetta Parodi, per restare nei confini italici) avrebbe saputo illustrare meglio. Secondo quanto riportato nel forum ufficiale di ISIS – dal nome inconfondibile di Tribuna Mediatica Jihadista – si tratterebbe del cibo più adatto a essere consumato in battaglia. “È una ricetta veloce. Possono essere accompagnate da caffè o acqua e mangiate a qualsiasi ora e in qualsiasi momento, soprattutto durante le brevi pause della battaglia – scrivono gli autori del ricettario – Inoltre, contengono molte calorie, e possono aumentare notevolmente il potere e la forza dei combattenti, grazie alla volontà di Dio”.

Un linguaggio (e una presentazione visiva in perfetto stile “La prova del cuoco”) che sembra quasi voler rivestire di normalità ciò che di normale ha ben poco, come dimostrano le recenti esecuzioni di massa in Iraq con successiva esposizione, sui social e nei forum di ISIS, delle teste mozzate. E chissà che quelle polpette non siano servite proprio a rifocillare gli uomini impegnati in questi macabri rituali di morte e di distruzione.