Isis, i jihadisti si preparano allo sterminio dei gatti: una fatwa vieta di tenerli in casa

Isis, i jihadisti si preparano allo sterminio dei gatti: una fatwa vieta di tenerli in casa
di Federica Macagnone
2 Minuti di Lettura
Lunedì 10 Ottobre 2016, 18:42 - Ultimo aggiornamento: 11 Ottobre, 13:16
I nuovi “nemici” dello Stato islamico sono i gatti. Questa volta, a essere oggetto di una fatwa (legge islamica) sono stati i mici: l'ordine, al quale non ci si può opporre, è quello di vietare la presenza dei felini nelle abitazioni, dando inizio al loro sterminio a Mosul, città irachena ancora nelle mani del Califfato. A renderlo noto è il sito dell'emittente satellitare araba Al Sumaria che, citando fonti locali, parla del decreto come «in linea con la visione dello Stato islamico», aggiungendo che i mici andrebbero «contro l'ideologia e le credenze dell'Isis»: a emettere la Fatwa, che vieta ogni tipo di allevamento e di cura dell'animale, è stato un comitato centrale di cui fanno parte militanti del Califfato ed esponenti religiosi.

Il decreto, tuttavia, appare alquanto controverso e andrebbe in controtendenza con l'Islam, che non vede i gatti come animali impuri. Anzi. Lo stesso Maometto nutriva amore per i felini, come raccontato in un aneddoto che lo vede protagonista insieme alla sua gatta Muezza: un giorno la micia si addormentò sulla sua veste e lui, giunta l'ora della preghiera, preferì ritagliare la stoffa pur di non svegliarla. In un altro racconto, invece, Muezza avrebbe assunto i panni dell'eroina, salvando lo stesso profeta da un serpente che si era insinuato nella sua manica.

Racconti e leggende che, dunque, si oppongo a ciò che viene proclamato dalla Fatwa. Nei mesi scorsi, inoltre, i felini hanno avuto un ruolo centrale nella strategia propagandista del Califfato: sulla rete, infatti, erano circolate diverse immagini in cui i jihadisti coccolavano alcuni gatti. Un fenomeno talmente diffuso da portare alla creazione di un account ISILCats, non più visibile dopo l'intervento di Twitter, in cui si mostrava il lato tenero dei jihadisti. In alcune occasioni, sono state le stesse immagini dei mici a essere utilizzate per attirare e reclutare i giovani. Nessun segnale, dunque, poteva far ipotizzare quanto stava per essere deciso: i jihadisti hanno intimato in maniera perentoria di non opporsi alla caccia ai felini che, dopo essere scovati nelle abitazioni, verranno sterminati.
© RIPRODUZIONE RISERVATA