Iraq, furiosa battaglia a Mosul: donne e bambini usati come scudi

Iraq, furiosa battaglia a Mosul: donne e bambini usati come scudi
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Domenica 23 Ottobre 2016, 20:42 - Ultimo aggiornamento: 25 Ottobre, 09:46

La Mosul di Baghdadi come la Berlino di Hitler. I curdi avanzano da est, le truppe irachene da sud, e il "Califfo" ha ordinato ai suoi di preparasi alla battaglia finale nella città dove è stata proclamata la nascita dello Stato islamico. I jihadisti - sulla base delle poche notizie che trapelano - hanno scavato trincee che poi hanno riempito di petrolio, vogliono un "muro di fuoco" per fermare l'avanzata dei curdo-iracheni. C'è di peggio: diverse sostanze chimiche tossiche sono state utilizzate per assemblare ordigni artigianali e trappole anti-uomo. E per garantirsi la vita i miliziani non esitano da giorni a costringere bambini e donne a rimanere sui tetti delle case trasformate in bunker per evitare i raid aerei della Coalizione.

Non è possibile verificare in maniera indipendente questo tipo di informazioni, il rischio è che le conferme arriveranno quando suonerà l'ora della battaglia finale. Il capo del Pentagono Ash Carter, dopo la tappa di ieri a Baghdad, è volato a Erbil, dove ha incontrato il presidente del Kurdistan iracheno, Massud Barzani. Ufficialmente i due hanno parlato solo degli sviluppi sul campo. Ma i colloqui, arrivati dopo il "niet" di ieri del premier iracheno Haydar Abadi alla partecipazione delle truppe di Ankara all'offensiva di Mosul, sono stati seguiti dall'intervento dell'artiglieria turca che ha appoggiato l'avanzata dei curdi. I Peshmerga «hanno richiesto l'appoggio dei nostri soldati nella base di Bashiqa» e ora tank e artiglieria turca li stanno aiutando«, ha annunciato il premier turco Binali Yildirim. Baghdad considera la presenza di truppe turche sul suo territorio una violazione della sua sovranità ed ha chiesto ripetutamente il loro ritiro, senza successo.

In Kurdistan la pensano diversamente, evidentemente. Proprio a Bashiqa è ripartita oggi l'offensiva verso Mosul. Grazie all'appoggio militare Usa, turco e delle forze della Coalizione, i Peshmerga hanno circondato otto villaggi a nord-est di Mosul, e si sono spinti fino a 9 chilometri dalla roccaforte del "Califfato". Ma la situazione resta di estremo pericolo, con l'Isis che sta lanciando micidiali attacchi nelle retrovie come diversivo per frenare l'avanzata. Dopo il massacro di Kirkuk, oggi i jihadisti hanno sferrato un attacco a Rutba, nella provincia occidentale di Anbar. Almeno tre auto-bomba, ha riferito il generale Yahya Rasool, sono saltate in aria prima di raggiungere gli obiettivi dei miliziani e numerosi combattenti sono stati uccisi. Dopo ore di scontri a fuoco, gli iracheni hanno
«ripreso il controllo» della cittadina, liberata solo 4 mesi fa. E non è l'unico focolaio lontano da Mosul, assicurano fonti qualificate all'Ansa. La battaglia finale per la città si avvicina, ma la distruzione dello Stato islamico richiederà tempo, forse mesi, avvertono i militari curdi.

Il primo americano caduto. Nel frattempo è arrivata la notizia del primo soldato americano caduto nel corso dell'offensiva a Mosul. Combatteva a fianco dei Navy Seals, «ha dato la vita per i suoi compagni». Le autorità americane descrivono così il soldato, Jason Finan. Finan, 34 anni, apparteneva alla Marina americana e lavorava insieme a uno dei team d'elite dei Navy Seals impegnato con il servizio antiterrorismo iracheno, ed è stato ucciso giovedì scorso. Le truppe irachene con le quali si trovava sono state attaccate e i Navy Seal hanno deciso di ritirarsi insieme a loro. Secondo le ricostruzioni delle autorità americane, Finan era a bordo di un veicolo ed è stato ucciso mentre metteva in guardia i suoi compagni sull'avvistamento di una bomba lungo la strada davanti a loro. «Era estremamente fiero del suo servizio per il paese ed era rispettato dai suoi compagni» afferma il capitano Dean Muriano, comandante della Explosive Ordinance Disposal Group Unit 1, di cui Finan faceva parte. Con la morte di Finan salgono a quattro i militari americani uccisi in Iraq da quando sono iniziate le operazioni militari statunitensi contro l'Isis nell'agosto del 2014.

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