Il motivo per cui gli ostaggi filmati nei video girati dai terroristi dello Stato Islamico appaiono calmi - anche se stanno per essere uccisi - è che non sanno di dover morire realmente, in parte perché credono di trovarsi a ripetere situazioni già vissute, in parte perché rassicurati dai loro carcerieri. A confermare un'ipotesi già circolata sulla stampa internazionale, in particolare per quanto riguarda le false esecuzioni, è per la prima volta una voce proveniente dall'interno del movimento terroristico.
In un'intervista all'emittente britannica Sky News, è un transfuga dell'Is, fuggito in Turchia dopo un periodo trascorso tra i miliziani jihadisti in Siria, a raccontare ciò che ha visto.
Agli ostaggi sarebbero anche stati dati nomi arabi per farli stare calmi e convincerli che si trovavano tra persone amichevoli. Il motivo per scegliere questa tattica appare evidente, commenta oggi il Washington Post: come emerge dai video provenienti dalla guerra in Iraq, nel momento in cui gli ostaggi capivano le intenzioni dei sequestratori si ribellavano mandando a monte tutto lo sforzo di propaganda - ivi compresi gli appelli degli stessi sequestrati ai rispettivi governi - fatto dai terroristi.
'Jihadi John', il boia dell'Isis, guardava i Teletubbies prima delle esecuzioni degli ostaggi, ha inoltre raccontato Nicholas Henin, uno dei prigionieri che è stato liberato, il quale sostiene di aver visto il 26enne Mohammed Emwazi guardare dei dvd del cartone animato popolarissimo tra i bambini nel luogo in cui si trovava prigioniero.
«Mi è sembrato di capire - ha spiegato il 38enne ex ostaggio dell'Isis al 'Daily Star' - che quei jihadisti avessero poco a che fare con la cultura locale, araba o musulmana che sia. Sono figli della nostra società occidentale. Parlano la nostra lingua, guardano i nostri film ed i nostri cartoni animati e giocano con gli stessi videogames dei nostri figli». Henin venne catturato dall'Isis nel 2013 con altri tre giornalisti francesi, e sostiene di aver parlato più volte con i suoi carcerieri.