«Sono stupito che questo gruppo di assassini chiamino sè stessi 'islamicì», ha aggiunto il leader di Teheran. Rohani ha affermato come «in agenda ci sono negoziati seri ed onesti, che non sono risultato di sanzioni o minacce, ma della volontà della nostra gente». «Nessuno deve avere dubbi, un compromesso e un accordo su questa questione è nell'interesse di tutti, soprattutto dei Paesi della regione - ha proseguito Rohani - Arrivare ad un accordo sul nucleare con l'Iran sarà un'opportunità storica per l'Occidente».
L'allarme attentati Nel mirino dell'Isis, oltre agli Usa, ci sarebbe in particolare la linea della metropolitana di Parigi: lo ha detto il premier iracheno Haider al Abadi parlando a margine dell'Assemblea generale dell'Onu. Il premier ha parlato di «attacchi imminenti» e ha assicurato come i governi francese e americano siano stati allertati. Il premier iracheno ha quindi spiegato di essere stato avvertito della minaccia nelle ultime ore da Baghdad, e che ad essere coinvolti nel complotto sarebbero dei jihadisti occidentali. I piani - ha quindi aggiunto - sarebbero stati scoperti ma non ancora fermati.
La Casa Bianca «Non ci sono conferme di minacce terroristiche come quelle denunciate dal premier iracheno al Abadi. Gli Usa stanno comunque verificando queste informazioni»: lo afferma la portavoce del Consiglio nazionale della Casa Biamca, Caitlin Hayden.
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