Obama: è ora di agire per distruggere l'Isis. Renzi: l'Italia sarà nella coalizione

Obama: è ora di agire per distruggere l'Isis. Renzi: l'Italia sarà nella coalizione
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Venerdì 5 Settembre 2014, 08:22 - Ultimo aggiornamento: 6 Settembre, 07:55

Uniti contro il terrorismo islamico, pi incerti di fronte alla Russia. È la foto di gruppo dei leader della Nato, che oggi hanno affrontanto la minaccia islamica e le crisi in Iraq e Siria.

Obama: è ora di agire per distruggere l'Isis. I partner e gli alleati della Nato sono pronti a un unirsi a un ampio sforzo internazionale per combattere contro la minaccia posta dall'Isis, ha affermato il presidente americano Barack Obama nella conferenza stampa al termine del vertice di Newport in Galles. «L'Isis è una grave minaccia per tutti e nella Nato c'è una grande convinzione che è l'ora di agire per indebolire e distruggere l'Isis», ha assicurato Obama, ribadendo che «gli Stati Uniti faranno comunque tutto il necessario per assicurare che l'Isis non sia più una minaccia per gli Usa e per i suoi amici e alleati».

«Non invieremo truppe in Siria - ha quindi chiarito Obama -. Inviare truppe in Siria non è necessario per raggiungere i nostri obiettivi». «Bisogna trovare alleati affidabili e moderati sul terreno che dovremo sostenere con gli alleati - ha continuato l'inquilino della Casa Bianca -. Questa la strategia che stiamo seguendo». E per il leader Usa nella lotta all'estremismo islamico «stiamo andando nella giusta direzione, come dimostra anche l'uccisione del leader di al Shabaab in Somalia».

«Siamo uniti nella condanna di questi atti barbarici» e «questi terroristi devono stare attenti, le loro minacce otterranno solo il risultato di armare la nostra determinazione per difendere i nostri valori». È la sfida lanciata dal premier britannico DEavid Cameron all'Isis al vertice Nato a Newport, in Galles. Intanto la guida suprema iraniana, l'ayatollah Khamenei, avrebbe dato il suo sostegno alla possibilità di contatti con militari Usa nel tentativo di sconfiggere i jihadisti sunniti dell'Isis, scrive la Bbc.

L'Italia è parte della coalizione internazionale contro lo stato islamico, annunciata oggi dagli Usa al vertice Nato. Lo ha detto il premier Matteo Renzi a Newport.

La minaccia Isis Il piano di azione i leader lo hanno discusso a cena, ma anche la prudente Merkel sostiene che «l'impiego di mezzi militari può poi riaprire la strada a una soluzione politica». E se anche la Nato, ricorda Rasmussen, «non ha ancora ricevuto alcuna richiesta da Baghdad», è comunque pronta a tornare in Iraq: «Sono sicuro che se il governo iracheno presentasse una richiesta di assistenza della Nato, gli alleati la valuterebbero seriamente». Il padrone di casa, David Cameron, qualifica gli jihadisti come «una minaccia diretta alla Gran Bretagna» e non esclude di partecipare con gli Usa ai raid aerei. E mentre conferma che ci sono contatti con l'Is, assicura che Londra non cederà mai ai terroristi e «non pagherà riscatti» anche se 'John il boia' ha annunciato che il prossimo ostaggio ad essere decapitato sarà britannico. Anzi, Cameron garantisce che «in un modo o nell'altro» John pagherà il conto alla giustizia.

Ucraina. Gli europei oggi continueranno anche a preparare il giro di vite sulle sanzioni della 'fase 3' contro Mosca. Washington le vuole coordinate con Bruxelles. A dividere, ieri, il colpo di scena dell'annuncio che oggi stesso Kiev e separatisti potrebbero firmare a Kiev l'accordo per il cessate-il-fuoco. Per la Nato vararle subito sarebbe il miglior modo di convincere Mosca. Ma gli europei, che da sempre puntano al «dialogo», vogliono prima verificare se per la prima volta dall'inizio della crisi le parole si trasformassero in fatti. Gli americani, sostenuti da Londra e spinti da baltici e nordici, sono invece convinti che solo un aumento della pressione può convincere Mosca a fermare i carri armati e smettere di giocare con la propaganda. A unire invece è l'orrore della jihad.

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