Iraq, Oxfam: «Rischio catastrofe umanitaria, l'offensiva su Mosul potrebbe intrappolare centinaia di migliaia di civili negli scontri»

Il campo profughi di Tina in Iraq (foto Thomas Robinson)
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Sabato 15 Ottobre 2016, 09:38 - Ultimo aggiornamento: 16 Ottobre, 12:42
L'offensiva su Mosul e le zone circostanti sotto il controllo dell’Isisi, potrebbe intrappolare negli scontri centinaia di migliaia di civili.  E’ l’allarme lanciato da Oxfam alla vigilia della massiccia operazione militare sulla città, che potrebbe essere lanciata già nei prossimi giorni.
 
Intere famiglie si troveranno quindi di fronte alla scelta drammatica tra restare nelle zone sotto il controllo di Daesh (dove molti testimoni raccontano come episodi di violenza brutale e mancanza di cibo siano all’ordine del giorno) o rischiare la vita per sfuggire ai combattimenti.
 
"Gli abitanti di Mosul hanno già sofferto abbastanza – dichiara Camilla Stecca dell’ufficio emergenze umanitarie di Oxfam Italia –. E’ essenziale perciò garantire alla popolazione vie di fuga dai combattimenti in modo che possano raggiungere zone sicure e avere accesso agli aiuti umanitari di cui hanno un disperato bisogno. E inoltre prioritario che tutte le forze armate coinvolte evitino l'uso di armi pesanti, soprattutto nelle aree più densamente popolate della città, facendo tutto il possibile per proteggere i civili. Il governo iracheno – continua Stecca - ha tutto il diritto di controllare il proprio territorio ma, insieme alle altre parti coinvolte nel conflitto, deve rispettare il diritto umanitario internazionale e proteggere le aree abitate dai civili e le infrastrutture essenziali".
 
Allarme per l’impatto umanitario: l’attacco potrebbe provocare oltre 1 milione di profughi 
Gli scontri delle ultime settimane hanno già costretto decine di migliaia di persone a fuggire dalle proprie case, ma l’offensiva per la riconquista della seconda città dell’Iraq potrebbe generare oltre 1 milione di profughi. Uomini, donne e bambini che, con l’inverno in arrivo, avranno bisogno di immediata assistenza umanitaria. Ma mentre il Governo iracheno ha già indentificato 13 diverse aree dove allestire i campi profughi, il lavoro per l’istallazione delle tende e la fornitura dei servizi di base, è appena iniziato. E intanto sono già tantissime le persone che sono state costrette a fuggire dalle proprie case. Dal marzo di quest’anno infatti gli scontri hanno causato la fuga di quasi 150 mila profughi lungo il cosiddetto “corridoio di Mosul”.
 
“Sono tantissime le persone già traumatizzate e in fuga dai combattimenti che potrebbero trovarsi nelle prossime settimane a vivere all’aperto o in campi sovraffollat. – conclude Stecca – In tanti sono fuggiti con solo i vestiti che avevano addosso e di sicuro non potranno affrontare il rigido inverno iracheno senza un aiuto immediato”.
 
Oxfam sta intervenendo lungo il “corridoio di Mosul” per fornire  alle persone in fuga dal conflitto acqua potabile, servizi igienici, coperte e altri aiuti umanitari essenziali.
 
La campagna di Oxfam Stand as One (http://www.oxfamitalia.org/stand-as-one/) fa appello a un’azione globale per accogliere più rifugiati, impedire che le famiglie siano separate e garantire la sicurezza delle persone che fuggono da guerra e povertà.

 
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