La donna, una 26enne mamma di tre bimbi, ha immediatamente sporto denuncia, raccontando ogni dettaglio di ciò che ricordava di quella notte di terrore alla polizia, che ha effettuato sei arresti: per lo stupro del 4 settembre sono finiti in manette sei uomini, di età tra i 20 e i 30 anni, tutti immigrati dall'Iraq, dalla Siria e dal Bahrein.
«Sappiamo che la sera prima la donna era stata nel centro di Sunderland prima di svegliarsi con tagli e lividi in una casa a Peel Street – ha detto l'ispettore capo Paul Milner – È riuscita ad andar via all'alba da quell'appartamento e si è diretta a casa di un familiare intorno alle 5 di domenica mattina. La vittima crede che il suo drink sia stato drogato. Si tratta di un incidente molto grave e sappiamo quanto questo fatto abbia preoccupato la comunità locale. Avremo agenti che offriranno informazioni e risponderanno a qualsiasi domanda. Invitiamo chiunque abbia visto qualcosa a farsi avanti».
L'aggressione ha scatenato la rabbia in città. Diverse proteste sono andate avanti per sei giorni, mentre i gruppi di estrema destra hanno attaccato la casa dove la donna ha raccontato di essere stata violentata, distruggendo le finestre e scontrandosi con alcuni membri della comunità asiatica: due uomini, non collegati con lo stupro, sono rimasti feriti, mentre cinque manifestanti, tutti di Sunderland, sono stati arrestati: Philip Hacker, 38 anni, Sean Ruffell, 25, Darren Kerr, 25 anni, Kevin Sayers, 30, e Gary Hutchinson, sono finiti in manette per rissa e condotta disordinata.
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