Influenza suina, in Messico 152 morti
Casi sospetti in 7 Stati Ue, tra cui l'Italia

Il virus dell'influenza suina (foto CDC, Goldsmith e Balish /Ap)
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Martedì 28 Aprile 2009, 09:41 - Ultimo aggiornamento: 7 Febbraio, 17:24

ROMA (28 aprile) - La California dichiara lo stato d'emergenza, si indaga su una morte sospetta. Nella Ue i casi sospetti di influenza suina sono 7. In Italia in serata altri quattro casi sospetti a Pavia. E mentre i morti in Messico salgono a 152, e l'Oms innalza il livello di allerta alla fase 4, il virus arriva in Cina. Cresce l'allarme negli Usa e Barack Obama chiede al Congresso 1,5 miliardi di dollari, soldi necessari anche per finanziare gli sforzi internazionali per contenere la diffusione del virus.

La California dichiara lo stato d'emergenza. Il governatore della California Arnold Schwarzenegger ha dichiarato lo stato di emergenza. Finora, secondo le stime ufficiali dei Centers for Disease Control, i casi di febbre suina accertata in California sono stati 12 contro 64 in tutti gli Stati Uniti.

Il bilancio dell'epidemia in Messico sale da 149 a 152 morti. Lo ha annunciato il ministro della Sanità messicano, Josè Angel Cordova. Le persone ricoverate sono 1650. Il comune di Città del Messico ha disposto la chiusura di tutti i ristoranti della capitale per ridurre la possibilità di contagio.

Il ministro ha tuttavia dichiarato che il ritmo dei decessi sta rallentando e ha ricordato che il primo caso sospetto di influenza da suini è stato scoperto nello stato meridionale di Oaxaca.

L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha intanto alzato il livello di allerta dalla fase tre alla fase quattro. Poi l'annuncio che «se casi di trasmissione indigena (non importata) saranno formalmente confermati negli Stati Uniti o in Canada si potrebbe passare alla fase di allerta cinque». Lo ha detto oggi a Ginevra il portavoce dell'Oms Gregory Hartl. Casi di trasmissione indigena (non importati) da persona a persona dell'influenza da suini sono accertati in Messico e probabili negli Stati Uniti e forse in Canada, ha affermato Hartl. «Se osserviamo che la trasmissione del virus nelle comunità non è sostenuta potremmo restare alla fase quattro o addirittura tornare alla fase tre. Le fasi non devono seguirsi in ordine numerico, si possono saltare, si può tornare indietro o andare avanti, quel che conta sono i fatti scientifici». L'attuale fase di allerta quattro, ha concluso il portavoce dell'Oms, significa che gli sforzi per mitigare gli effetti devono essere accresciuti, che bisogna informare la popolazione e che le autorità devono cominciare ad organizzarsi.

Oms: pandemia evitabile. «Non guardiamo con positività il modo in cui la situazione si sta evolvendo. L'ipotesi di una pandemia non è inevitabile, ma dobbiamo prepararci a questa evenienza». Ad affermarlo è stato Keiji Fukuda, vicedirettore generale ad interim per la Sicurezza sanitaria e l'ambiente dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), in una conferenza stampa oggi a Ginevra. Fukuda ha spiegato che al momento non cambia il livello d'allerta, innalzato ieri sera a 4.

Oms: controlli alle frontiere non funziano. Nella lotta all'influenza da suini i controlli alle frontiere e agli aeroporti «non funzionano» , ha affermato oggi a Ginevra un portavoce dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). L'Oms inoltre non raccomanda restrizioni ai viaggi o la chiusura di frontiere, ha aggiunto il portavoce Gregory Hartl parlando alla stampa. Nel 2003, in occasione della crisi per la Sindrome respiratoria acuta (Sras) i controlli alle frontiere dei viaggiatori non si sono rivelati efficaci ed i costi economici di tale misure sono risultati ben superiori ai vantaggi per la salute pubblica, ha spiegato Hartl. Potrebbe tuttavia essere «prudente» per alcuni governi raccomandare ai propri cittadini di pensarci bene prima di recarsi nelle destinazioni colpite, ha aggiunto Hartl. Per ora il virus «non ha mostrato resistenza all'oseltamivir e zanamivir, ed è quindi curabile con questi due antivirali». Solo il Messico ha segnalato casi mortali. Secondo i criteri usati dall'Oms, un totale di 73 casi di influenza da suini sono stati ufficialmente notificati nel mondo, di cui 40 negli Usa, 26 in Messico, 6 in Canada e 1 in Spagna. I decessi dovuti al nuovo virus sono 7, tutti in Messico. L'Oms - ha spiegato il portavoce - registra solo i casi ufficialmente notificati e confermati da analisi di laboratorio.

Sospetti in 7 Stati Ue. La commissaria Ue alla Sanità, Andro Ulla Vassiliou, ha spiegato che casi sospetti si segnalano in sette Stati membri della Ue: Danimarca, Svezia, Repubblica Ceca, Irlanda, Italia, Germania e Grecia. Quattro i casi accertati con il secondo in Spagna.

Italia: 11 casi sospetti tutti negativi. «Alle 16 di oggi sono 11 i casi sospetti di influenza suina riscontrati in Italia. I test effettuati hanno escluso però che si tratti di virus AH1N1». Lo ha affermato il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, nel corso dell'informativa al Senato sull'influenza da suini. Il ministro ha spiegato che i casi riguardano persone rientrate da poco da viaggi in Messico.

Quattro casi sospetti a Pavia. L'istituto di malattie infettive della fondazione San Matteo di Pavia sta studiando i casi di quattro pazienti lodigiani rientrati con l'influenza dopo una vacanza in California ai confini con il Messico. Le loro condizioni non sono assolutamente preoccupanti. Due di loro sono ricoverati all'ospedale di Sant'Angelo Lodigiano, gli altri due si trovano a casa. Dopo aver valutato i sintomi e, considerato l'allarme attuale, i medici lodigiani hanno contattato il reparto malattie infettive del San Matteo di Pavia per le analisi che sono state affidate al laboratorio di Virologia. I risultati verranno resi noti nei prossimi giorni.

Paziente in osservazione a Vicenza. Un paziente di 45 anni è ricoverato in osservazione presso il reparto di malattie infettive dell'ospedale di Vicenza, aveva sintomi a carico delle vie respiratorie al ritorno da una delle aree dove sono stati segnalati casi della nuova influenza. Le sue condizioni non destano preoccupazione.

Fazio: probabile che arrivi anche in Italia, ma siamo pronti. «Naturalmente è possibile, anzi probabile, che prima o poi il virus della febbre suina arrivi anche in Italia». Lo afferma oggi il sottosegretario alla Salute, Ferruccio Fazio, intervenuto in tv a Panorama del giorno. Fazio, che ha allertato il controllo Influnet del ministero, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, e le altre strutture per la sorveglianza del virus sul territorio, però tranquillizza: «Noi siamo pronti all'eventualità» che la nuova infezione, già entrata in Europa arrivi anche nella Penisola. In Italia al momento comunque non vi è alcun caso segnalato.

Sacconi: antivirali sufficienti per pandemia. «La quantità di antivirali a nostra disposizione è sufficiente in caso di pandemia». Lo ha affermato il ministri del Welfare, Maurizio Sacconi. Il ministro ha confermato che attualmente le dosi disponibili dei due antivirali sensibili al virus (Tamiflu e Relenza) sono circa 40 milioni. «Per evitare allarmismi ingiustificati basta dare le cifre degli antivirali stoccati negli altri paesi: 50 milioni negli Stati Uniti, 30 milioni in Francia, 30 milioni Gran Bretagna, 20 in Spagna e 4 milioni in Austria». Sacconi ha detto, inoltre, che il farmaco va somministrato «entro 48-72 ore successi al comparire dei sintomi».

Al via incapsulamento antiviarli. Il ministero del Welfare ha dato incarico all'Istituto farmaceutico militare di Firenze di procedere all'incapsulamento delle scorte in polvere degli antivirali sensibili all'influenza da suini. Lo ha annunciato il sottosegretario Fazio. «Le 40 milioni di dosi a nostra disposizione - ha spiegato - servono per trattare quattro milioni di cittadini.

Dieci milioni di dosi sono pronte e trenta milioni da confezionare in capsule. Il motivo di questo è stata una decisione presa dal governo precedente ma giustissima: siccome il prodotto in polvere ha una durata media di dieci anni e in capsule solo di tre anni, se fosse stato acquistato due anni fa in capsule tra un anno scadrebbe».

Opuscoli a Fiumicino. Inizia da oggi la distibuzione ai passeggeri da e per gli Stati Uniti e Messico, all'aeroporto di Fiumicino, dei primi i primi opuscoli del ministero della Salute con i consigli per i viaggiatori in partenza e in arrivo dalle aree colpite da influenza da suini. I volantini saranno distribuiti da apposito personale della Sanità aerea munito di fratino di colore fosforescente.

6mila chiamate al numero verde. Seimila chiamate sono arrivate al 1500, il numero di pubblica utilità del ministero del Welfare attivo da questa mattina alle 8. Le domande più frequenti rivolte dai cittadini ai medici e agli esperti che rispondono al 1500 hanno riguardato la sicurezza del consumo di carne suina e i comportamenti da adottare nei casi di parenti che rientrano in Italia dalle zone a rischio. Data la grande mole di richieste il ministero - riferisce una nota - sta provvedendo a potenziare già dai prossimi giorni il servizio.

Oms: influenza non cambia nome. L'Oms precisa che per il momento la febbre o influenza suina non cambierà nome, come ipotizzato dall'Unione europea per evitare il crollo di vendite di carni di maiale. Lo ha reso noto durante una conferenza stampa oggi a Ginevra Keiji Fukuda, vicedirettore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). La motivazione per cui l'influenza suina continuerà a chiamarsi così è che «non vogliamo creare confusione», ha detto Fukuda. La commissaria europea invece in mattinata aveva detto che «la definizione influenza da suini dava un'idea sbagliata nei confronti della carne di maiale, il cui consumo è sicuro purchè sia cotta».

I casi negli altri paesi. Un primo caso sospetto si registra anche in Corea del sud. Diverse persone sono in osservazione in Cina. In Australia si moltiplicano i casi di contagio, sospetto o probabile, anche se nessuno è stato finora confermato. In tutto sono sotto osservazione in Nuova Zelanda 56 persone, oltre a 10 casi considerati probabili. In Australia sono già circa 50 i casi sospetti di contagio di persone rientrate di recente dal Messico, che vengono sottoposte a test e trattenute in quarantena

Due i casi in Israele. Dopo la conferma del primo caso di contagio in Israele, arriva la comunicazione di un secondo caso confermato oggi pomeriggio in Israele dal ministero della Sanità. In entrambi i casi si tratta di reduci da viaggi in Messico, ricoverati con sintomi influenzali al rientro in patria, le cui condizioni sono giudicate ora non gravi e in via di miglioramento dai medici.

Secondo caso in Spagna. Un secondo caso accertato è stato registrato in Spagna, a Valencia: lo riferisce la stampa spagnola citando dichiarazioni del ministro della Sanità Trinidad Jimenez. «Data la evoluzione del suo stato, il paziente sarà dimesso nelle prossime ore». Il ministro ha inoltre indicato che anche il giovane di cui è stato accertato il contagio ieri presenta una evoluzione positiva e potrebbe a sua volta essere dimesso «nelle prossime ore».

Nuova Zelanda: 3 casi accertati. Il governo neozelandese ha reso noto che sono diagnosticati i primi tre casi di influenza da suini tra gli oltre 50 pazienti ricoverati nel paese. Lo ha detto il ministro della Sanità, Tony Ryall. I tre casi sono stati accertati in un gruppo di liceali tornati sabato scorso dal Messico. Nove degli studenti e un insegnante, che facevano parte di un gruppo di 25 di una scuola di Auckland, erano già considerati fra i casi probabili e i loro campioni biologici erano stati mandati per analisi al laboratorio dell'Oms a Melbourne, in Australia. Il ministro della sanità della Nuova Zelanda, Tony Ryall, ha detto stasera che i test hanno finora confermato che tre degli alunni sono stati contagiati, ma che «si presume» che tutti e 10 le persone che avevano manifestato sintomi di influenza abbiano contratto il virus. «In base a questi risultati, presumiamo che tutte le persone del gruppo risultino positive all'influenza da suini», ha infatti aggiunto. Tutti sono in via di guarigione, chiusi in quarantena in casa loro.

Nuovi casi confermati in Canada. In totale sono 13. Due nuovi casi nella provincia di Alberta collegati a recenti viaggi in Messico.

Primo caso in Indiana. Il primo caso di influenza da suini è stato accertato in Indiana, ha annunciato il dipartimento alla sanità dello stato del Midwest. La persona che si è ammalata è un giovane e le sue condizioni non sono gravi, ha detto Elizabeth Hart, dell'Indiana Department of Health.

Casi sospetti in Francia. Venti casi sospetti sono «in corso di analisi» in Francia: lo ha annunciato oggi pomeriggio la direttrice dell'istituto di vigilanza sanitaria, Francoise Weber. In totale, da sabato scorso, 107 persone sono state segnalate in Francia in rientro dal Messico con sintomi simili all'influenza. Su questo totale, 20 casi sospetti sono ancora sotto osservazione ma presentano - ha sottolineato la Weber - «una sintomatologia influenzale non grave».

Gli Usa: non andate in Messico. Il dipartimento di Stato americano ha invitato i cittadini Usa ad evitare di recarsi in Messico per i prossimi tre mesi. In una nota ufficiale sulla sicurezza nei viaggi con scadenza 27 luglio 2009, gli americani vengono informati «dei rischi alla salute» che si corrono a causa del virus H1N1. Le autorità sanitarie americane hanno confermato 64 casi di influenza da suini negli Stati Uniti. I casi includono 45 casi accertati a New York.

Farnesina sconsiglia viaggi in Messico. La Farnesina sconsiglia, fino a nuovo avviso, viaggi in tutto il territorio della Repubblica Messicana che non siano strettamente necessari. È quanto è scritto nell'annuncio pubblicato oggi nella sezione Avvisi particolari del sito della Farnesina Viaggiare sicuri. La Farnesina informa poi che «per evitare il contagio è stato raccomandato alla popolazione di evitare la frequentazione di luoghi pubblici, di avere particolare attenzione nella cura dell'igiene personale e di rivolgersi alle strutture sanitarie locali in presenza di sintomi influenzali». Quindi, raccomanda a coloro che intendano recarsi nel Paese di «attenersi alle indicazioni diffuse dalle Autorità locali».

Il governo giapponese ha lanciato in via ufficiale l'allerta generale alla popolazione contro il pericolo

dell'influenza da suini, istituendo una speciale task force presieduta dal premier Taro Aso. Il primo provvedimento cautelare, non essendo stato per il momento segnalato alcun caso sospetto nel Paese, è stata la sospensione immediata dell'esenzione dei visti d'ingresso per i cittadini messicani e ha invitato pubblicamente i connazionali a evitare viaggi nel Paese americano.

Quattro aziende lavorano al vaccino. «Sono quattro le aziende farmaceutiche che stanno lavorando ad un possibile vaccino contro l'influenza da suini». Lo ha reso noto Sergio Dompè, presidente di Farmindustria. Roche, Sanofi Aventis, Glaxo e Novartis potranno arrivare all'aintidoto tra almeno tre mesi. Dompè ha inoltre risposto alle critiche di quanti evidenziano i guadagni delle aziende farmaceutiche con emergenze sanitarie di questo tipo. «L'atteggiamento delle aziende farmaceutiche anche per il caso dell'influenza aviaria è stato improntato alla necessaria cautela. Ai tempi sono stati predisposti rifornimenti per coprire circa quattro milioni di cittadini con antivirali, che oggi rappresentano una risposta equilibrata ad una minaccia che va tenuta sotto controllo, ma che tutti ci auguriamo si traduca in una minaccia mancata».

Carne suina sicura anche cruda. «Anche la carne suina cruda, non solo quella cotta è sicura perchè a tutt'oggi il virus della nuova influenza non è stato trovato nei maiali», sono le indicazioni del direttore generale aggiunto per la sanità alla Commissione europea, Paola Testori Coggi, precisando quanto in precedenza indicato dalla commissaria europea alla sanità, ossia che «la carne suina è sicura a condizione che sia cotta». Testori Coggi ha ricordato che il virus sotto accusa «è una combinazione di diverse componenti - maiale, volatili e uomo - e per ora è stato trovato solo nell'uomo, non è presente in nessun animale». Questo è stato confermato anche dall'Organizzazione internazionale delle epizoozie (Oie) che ha una visione globale sulle malattie degli animali e dai contatti tra la Commissione europea con le autorità messicane e canadesi che continuano la sorveglianza negli animali da allevamento. Attualmente i 27 stati membri non importano carne di maiale dal Messico, ma la importano dagli Stati uniti e dal Canada. Al riguardo - ha aggiunto Testori Coggi - l'Ue «non prende alcuna misura di restrizione sulle importazioni dal Nord America in quanto ritiene che non ci sia alcun rischio». Insomma «la carne suina europea e quella italiana sono perfettamente sicure».

Scoppiano fiale: allarme rientrato su treno svizzero. Fiale contenenti un virus suino inoffensivo per l'uomo sono esplose su un treno Intercity che stava per giungere a Losanna, ieri nel fine poimeriggio in piena ora di punta. Il convoglio è stato bloccato poco prima di arrivare in stazione in attesa di assicurarsi che non vi fossero rischi di contaminazione, ha riferito l'agenzia di stampa svizzera Ats. Un tecnico del Laboratorio centrale di virologia degli Ospedali universitari di Ginevra era andato a prendere le fiale in mattinata all'istituto veterinario di Zurigo. Le fiale sono esplose perchè nell'involucro dove erano state riposte il ghiaccio secco era stato mal posizionato.

Contagiato calciatore messicano di serie A. E' stato ricoverato con sintomi del virus l'attaccante di Los Rayos de Necaxa, Alejandro Castillo, 21 anni, squadra che gioca nella serie A. L'allenatore della squadra, Raul Arias, ha criticato il governo, che avrebbe «sottovalutato» la crisi sanitaria e crede sia opportuno sospendere il torneo di calcio Clausura.

Partite a porte chiuse in Messico, senza la presenza di pubblico, sino a nuovo ordine. A stabilirlo la federazione messicana allo scopo di limitare la diffusione del virus dell'influenza suina.