Un ufficiale di polizia, responsabile delle indagini, ha confermato che la giovane, lavorava da quattro mesi nella casa della dentista, che ora si trova in carcere. «Un esame medico - ha proseguito - ha evidenziato la presenza sul suo corpo di bruciature da ferro elettrico, di segni di morsi e di ferite provocate da forbici». Inoltre, ha ancora detto, «la ragazza era visibilmente denutrita e aveva dovuto trascorrere l'inverno senza un abbigliamento appropriato né coperte sul suo letto». Dalla testimonianza della vittima resa alla delegazione della Dcw, è emerso che la dentista aveva più volte simulato il suo strangolamento, sputandole sul viso ed incoraggiando il figlio a fare lo stesso. Pochi giorni prima, infine, si era seduta sul suo corpo colpendole la testa con una bilancia pesapersone.
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