Al ritorno, al controllo doganale, l'apparecchio - vietato nella regione del Ladhak, considerata a rischio terrorismo islamico - è stato immediatamente individuato e il suo proprietario interrogato con l'accusa di violazione della legge sulla comunicazione.
Fidanza è stato portato in cella e poi affidato - così ha raccontato - al console e all'ambasciatore in attesa del processo in tribunale, dove il giudice gli ha chiesto di scegliere se stare in prigione da tre a sei mesi e tornare a casa con il cellulare, oppure rinunciare al telefono e pagare una cauzione, dopo aver scritto una lettera di scuse alla Repubblica Indiana.
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