Il massmediologo: «Il vincitore è un reazionario servirà a scuotere la sinistra»

Il massmediologo: «Il vincitore è un reazionario servirà a scuotere la sinistra»
di Francesca Pierantozzi
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Lunedì 21 Novembre 2016, 08:22
François Fillon? «Un vero conservatore, un Sarkozy numero 2». Dominique Wolton, politologo, esperto di mass media, abituato a decorticare risultati e flussi elettorali, non nasconde l'emozione: «Che serata!», esordisce.

Sorpreso dal risultato?
«François Fillon è riuscito a far dimenticare di essere stato il primo ministro di Sarkozy. Complimenti! Non dimentichiamo però che Fillon è un vero reazionario, almeno quanto, se non addirittura di più di Sarkozy, sul piano sociale. Il risultato di questa sera è la rivincita della destra dura».

Vincerà domenica?
«Non è detto. Molti centristi e anche molti elettori di sinistra domenica andranno a votare Alain Juppé proprio per evitare Fillon».

Tra Fillon e Juppé, chi è meglio piazzato per sconfiggere una Marine Le Pen al secondo turno delle presidenziali?
«Di sicuro Alain Juppé. Ma questo exploit di Fillon, ed una sua eventuale vittoria domenica, potrebbe avere anche conseguenze sulla sinistra, funzionare come una sveglia straordinaria. I socialisti saranno molto più combattivi, determinati e motivati a battere Fillon, un Sarkozy 2. Di François Fillon molti commentatori esaltano le radici golliste, ma in realtà rappresenta un vero ritorno indietro».

Questo primo turno delle primarie ha visto un'affluenza record, una forte partecipazione degli elettori. Un dato positivo?
«Questo dimostra che la Francia resta un paese molto politicizzato, che ama la politica. E dimostra anche che il popolo della destra classica si è molto mobilitato per andare a votare Fillon».

Che la Francia continui ad amare la politica significa che ha anticorpi contro il populismo?
«Assolutamente sì. E questo è un aspetto che non renderà la vita facile a Emmanuel Macron. Ed è anche per questo che io non sono sicuro che Marine Le Pen sia così forte nel paese né che sarà sicuramente al secondo turno delle presidenziali. Purtroppo i consensi del Fronte Nazionale sono in aumento, ma forse non quanto si dice».

Sempre un problema di sondaggi?
«In queste primarie, i sondaggi hanno individuato l'affermazione di Fillon venerdì. Un po' tardi, ma sono riusciti comunque a cogliere il dato fondamentale. I sondaggi sono efficaci quando la situazione non è troppo complicata. E poi la gente sopporta sempre meno dei responsi che vogliono imporre la verità in anticipo. Nei paesi democratici stiamo assistendo ad un'evoluzione: ci sarà sempre più spesso quello che pensano le persone, quello che dicono e quello che fanno. E queste tre cose sempre meno coincideranno».