Austria spaccata, la destra frena: testa a testa per la presidenza, decisive le schede via posta

Austria spaccata, la destra frena: testa a testa per la presidenza, decisive le schede via posta
di Flaminia Bussotti
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Lunedì 23 Maggio 2016, 07:41 - Ultimo aggiornamento: 11:03

VIENNA - L'attesa per l'esito delle presidenziali in Austria era enorme in tutta Europa, ma che la corsa si trasformasse in un thriller non se lo aspettava nessuno. Il secondo turno delle elezioni si è chiuso ieri con un nulla di fatto, si va ai tempi supplementari: troppo serrato il testa a testa fra i due finalisti, il candidato dell'estrema destra Fpö, Norbert Hofer, dato fino alla fine da tutti per favorito, e il Verde Alexander Van der Bellen arrivato al ballottaggio con uno svantaggio di 14 punti. Al primo turno il 24 aprile i due finalisti avevano raggiunto circa il 35% e il 21%. Le prime proiezioni ieri davano a lungo un vantaggio di due, poi un punto, di Hofer. Poi invece il distacco si è progressivamente accorciato.

SCARTO DI TREMILA VOTI
Così, per sapere chi si è aggiudicato la sfida, bisogna aspettare lo spoglio, oggi, dei voti per corrispondenza, circa 885.000. Ieri sera Hofer risultava ancora in leggerissimo, minimo, vantaggio ma, appunto, senza il computo dei voti per lettera. Entrambi i candidati avevano conquistato circa due milioni di voti (oltre sei milioni gli aventi diritto), 50% ciascuno, con uno scarto impercettibile di 3.000 voti. I risultati finali provvisori si conosceranno oggi nel tardo pomeriggio, al più tardi in serata. Ma già ieri era chiaro che l'interesse degli elettori al voto è grande: l'affluenza alle urne è infatti salita al 70%. La giornata elettorale al cardiopalma si è chiusa con il silenzio pressoché unanime dei protagonisti: nessuno dei due ha infatti voluto commentare un risultato così incerto. Van der Bellen si è solo prudentemente detto fiducioso. Muto invece Hofer. Al suo posto ha parlato il leader della Fpö, Heinz-Christian Strache, che si è detto convinto che Hofer, comunque è in vantaggio, e vincerà: «È un giorno di grande gratitudine e di gioia», ha dichiarato. Dai Verdi pure messaggi di fiducia: una elezione «incredibilmente eccitante», sono «molto ottimista», ha detto la portavoce federale, Eva Glawischnig. Il presidente uscente, Heinz Fischer, al momento del voto, aveva dichiarato di non avere rimpianti: dopo 12 anni alla Hofburg (l'ex corte imperiale sede oggi della cancelleria presidenziale) è «tempo per un cambiamento» sono stati anni belli.

CAMPAGNA CONTRO CITTÀ
In generale dall'esame dei voti scrutinati è emerso, come nelle previsioni, che Hofer ha vinto soprattutto nelle regioni agricole mentre Van der Bellen nelle città. Vienna e Graz dovrebbero essere andate in grandissima parte a Van der Bellen, soprattutto la capitale, decisiva per una vittoria. Anche i capoluoghi regionali Linz, Salisburgo, Klagenfurt, Bregenz e St. Pölten, in base ai voti già scrutinati, sono stati conquistati da Van der Bellen. Il capoluogo del Burgenland Eisenstadt, invece, il Land orientale dove vive, se lo è assicurato Hofer. Nel Land, Hofer ha ottenuto il 63%, secondo i risultati finali provvisori, e addirittura il 73% nella cittadina di Pinkafeld dove abita. Risultati a suo favore sono stati conseguiti anche nei Länder Carinizia, Salisburgo e Stiria. Nell'Alta Austria pure pare che Hofer sia in leggero vantaggio. Nel Vorarlberg invece, il Land occidentale al confine con la Svizzera, Van der Bellen ha strappato il 56%. I Tirolo pure potrebbe esserselo aggiudicato e Vienna di sicuro: decisivo sarà vedere il risultato di Vienna perché è qui che si decide l'lezione del presidente. Oggi si conoscerà il nome, mentre l'insediamento ufficiale del successore di Fischer sarà l'8 luglio.

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