Gaza, «Armi ad Israele»: l'Onu contro gli Usa
«Crimini di guerra da entrambe le parti»

Gaza, «Armi ad Israele»: l'Onu contro gli Usa «Crimini di guerra da entrambe le parti»
di Eric Salerno
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Venerdì 1 Agosto 2014, 08:42 - Ultimo aggiornamento: 09:56
Crimini di guerra. L’atto di accusa arrivato al Consiglio di sicurezza dell’Onu, che ha chiesto un immediato cessate il fuoco e un accordo su pause umanitarie quotidiane per soccorrere la popolazione di Gaza.

Dei crimini di guerra sarebbero responsabili sia Hamas che Israele. Valery Amos, responsabile per gli Affari umanitari delle Nazioni Unite, ha ricordato che anche un conflitto «ha le sue regole». Lanciando razzi da aree densamente popolate o bombardando le medesime aree, ha aggiunto l'Alto commissario per i diritti umani, Navi Pillay, entrambe le parti stanno commettendo una «violazione del diritto umanitario internazionale, quindi un crimine di guerra».

È stata una breve riunione d’emergenza quella che si è svolta al palazzo di vetro a New York. Washington, come sempre, si serve del suo diritto di veto per non mettere Israele sul banco degli imputati e per impedire che il suo maggiore alleato mediorientale possa essere messo sullo stesso piano di Hamas. A maggior ragione nel giorno in cui è stato annunciato che gli Usa consegneranno ai militari israeliani munizioni per milioni di dollari per sostituire quelle usate dall’artiglieria contro Gaza, fatto che è valso alla Casa Bianca il rimprovero della Pillay. E sempre ieri è stato annunciato che la Sardegna ospiterà a settembre i caccia israeliani che si eserciteranno nei bombardamenti con ordigni da una tonnellata.



LA MINACCIA DEI TUNNEL

L’esercizio formale dell’organizzazione che rappresenta la comunità internazionale arriva mentre il premier Netanyahu ha fatto richiamare altri 16mila riservisti (oltre ai 70mila in azione) e ordinato la continuazione delle operazioni che, a giudicare da quello che si vede sul terreno, si stanno allargando per arrivare più in profondità nella “striscia”. Ma in serata sono Stati Uniti e Onu ad annunciare di avere avuto la rassicurazione da Hamas e Israele per 72 ore di tregua umanitaria. È un cessate il fuoco incondizionato, dalle 8 di questa mattina (le 6 in Italia) durante il quale si aprirà una trattativa per una tregua più duratura. Una delegazione palestinese e una israeliana dovrebbero cominciare il confronto per la pace già oggi al Cairo.

Gli alti ufficiali e l’Intelligence di Tel Aviv avevano finora sottovalutato la minaccia rappresentata dai cunicoli e la capacità di resistenza dei militanti islamici.



Washington difende il diritto d’Israele a difendersi ma di fronte alla portata delle operazioni, i bombardamenti che stanno appiattendo interi quartieri di Gaza, il numero di vittime civili (ormai supera i 1.500), e i 400mila profughi, ha fatto sentire la sua voce. «Il bombardamento di edifici dell'Onu adibiti a rifugio è totalmente inaccettabile e indifendibile - ha detto il portavoce della Casa Bianca - Non abbiamo alcun elemento che contraddica la versione sull’incidente fornita dalle Nazioni Unite». L’attacco della notte del 29 luglio contro una scuola elementare a Gaza ha causato almeno 20 morti e decine di feriti. La struttura gestita dall'Unrwa, l'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, nell’affollatissimo campo profughi di Jabaliya, ospitava oltre tremila sfollati. Il Consiglio di sicurezza ha ascoltato il capo dell’Unrwa dire che i civili a Gaza «sono sull’orlo di un precipizio». Mancano cibo, medicine, strutture dove ospitare le persone costrette ad abbandonare le loro case.
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