Gran Bretagna, primo via libera ai figli nati da tre genitori

Gran Bretagna, primo via libera ai figli nati da tre genitori
di Cristina Marconi
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Venerdì 2 Dicembre 2016, 10:31 - Ultimo aggiornamento: 4 Dicembre, 19:00
LONDRA Un bambino con il Dna di tre persone. Ossia, tecnicamente, un bambino con tre genitori. Potrebbe essere possibile già dalla primavera prossima nel Regno Unito dove, dopo due decenni di ricerche in tutto il mondo, le autorità decideranno il 15 dicembre in via definitiva se far partire i primi test clinici per sostituire le strutture mitocondriali difettose della madre con quelle sane provenienti da una donatrice, nella speranza di impedire la trasmissione di alcune malattie potenzialmente molto gravi. Già nel 2015 il governo britannico era stato il primo al mondo a legalizzare la terapia di sostituzione mitocondriale, ma l'Autorità sulla fertilizzazione e l'embriologia umana, Hfea, aveva chiesto di lasciare ancora un po' di tempo agli scienziati per portare avanti le loro ricerche.

TERAPIA PRONTA
L'annuncio è arrivato mercoledì scorso: la terapia è pronta e potrebbe essere disponibile in maniera limitata a marzo o ad aprile. Pensiamo che un approccio cauto all'uso della donazione mitocondriale nella terapia in questione sia la giusta via di mezzo per offrire l'accesso a questa emozionante nuova procedura per le coppie con un rischio reale di avere un figlio con malattie mitocondriali, facendo al tempo stesso tutto il possibile per assicurare che la terapia sia sicura e efficace, ha spiegato il dottor Andrew Greenfield, presidente del gruppo di esperti che ha esaminato la questione e membro del consiglio dell'Hfea.

LE CELLULE
I mitocondri, centrali energetiche delle cellule, sono strutture dotate di un proprio Dna e sono ereditati per via materna. In una cellula ce ne possono essere migliaia e non sono loro a determinare né l'aspetto né le caratteristiche individuali di una persona. Le malattie mitocondriali colpiscono circa un bambino su 4mila e vanno di solito ad incidere, con gravità variabile, sugli organi e i tessuti che consumano più energia, fra cui cervello, cuore, muscoli, pancreas e reni. La terapia di sostituzione mitocondriale prevede che i ricercatori trasferiscano il genoma nucleare di un ovocita con mitocondri mutanti nell'ovocita di un donatore sano.

Questo può avvenire sia prima che dopo la fecondazione. Secondo alcuni studi, tra cui uno pubblicato proprio ieri da un'università dell'Oregon, non è detto che la procedura vada sempre a buon fine, poiché esiste sempre il rischio che un piccolo numero di mitocondri mutanti, normalmente meno del 2%, venga anch'esso trasferito, con un effetto detto di carry-over', e che possa prevalere sui mitocondri sani della donatrice in base al fenomeno di reversione'. «Non è perfetto, esiste il rischio che qualcosa vada storto», ha scritto il genetista Shoukhrat Mitalipov. E gli esperti sono concordi nel ritenere che chi farà ricorso alla terapia deve essere consapevole del fatto che non ci sono, almeno per ora, garanzie di successo per la salute del bambino e, in teoria, per quella delle generazioni successive. Una delle possibili soluzioni è quella di selezionare solo donatori altamente compatibili, anche se non è detto che basti.

GIÀ IN USO
In attesa che il Regno Unito dia il via libera ufficiale alla terapia, che inizialmente riguarderà solo pochissime coppie il cui percorso verrà seguito passo dopo passo e raccontato alla comunità scientifica, alcuni specialisti della fertilità stanno già offrendo il trattamento nei paesi dove la legge sulle modificazioni degli embrioni umani è meno severa, come il Messico e l'Ucraina.

Il professor John Zhang di un centro per la fertilitá di New York sostiene di aver già portato avanti una terapia di sostituzione mitocondriale in Messico per evitare la cosiddetta sindrome di Leigh, che porta tra le altre cose all'interruzione dello sviluppo psicomotorio e alla morte entro i due anni. Il bambino nato ha circa otto mesi, per il momento, sembra sano.

SITUAZIONE RISCHIOSA
Anche in Cina sarebbe nato un bambino, mentre in Ucraina ci sarebbero due donne incinte con questa tecnica. Una situazione rischiosa e al di fuori di quel rigoroso controllo scientifico che il Regno Unito, se approvasse definitivamente la terapia di sostituzione mitocondriale tra due settimane, vorrebbe invece affermare.
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