«Ho deciso di chiedere un mandato al popolo immediatamente», ha dichiarato il presidente in diretta televisiva, spiegando che la decisione di accelerare i tempi è stata dettata dalla crescente tensione con la Corea del Nord. «Non dobbiamo cedere alle minacce di Pyongyang, spero di guadagnare la fiducia del popolo nelle elezioni».
Abe sta cercando legittimazione, per portare avanti una politica diplomatica più forte. Il premier giapponese si sta preparando da mesi a questa eventualità: le opposizioni sono in affanno e il suo obiettivo del premier è ottenere la maggioranza necessaria per votare le riforme su sicurezza e difesa. Misure costituzionali ancora più importanti, secondo Abe, dopo l'escalation di tensione legata alle minacce di Kim Jong Un.
E proprio attorno a quelle minacce sembra che il consenso stia tornando verso Abe e il suo partito liberal democratico, che secondo i sondaggi più recenti sarebbe intorno al 44%.
Critiche le opposizioni, che arrivano molto deboli all'appuntamento elettorale (il consenso del principale partito non governativo è stimato all'8%): l'obiettivo del premier - dicono - è quello di evitare gli scandali che lo riguardano. Fra questi le misteriose donazioni al controverso istituto scolastico di Yasunori Kagoike.
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