I suoi avvocati, che hanno già annunciato il ricorso in appello, hanno cercato di sostenere la strada della demenza senile, presentandola come incapace di intendere e volere. La corte ha però rigettato tale tesi, dal momento che la 70enne sceglieva uomini ricchi, per lo più anziani o malati, dai quali si faceva nominare beneficiaria delle polizze di assicurazione sulla vita, arrivando ad accumulare un patrimonio di circa un miliardo di yen (oltre 8 milioni di dollari). Proprio per questo i media giapponesi l'hanno definita la 'vedova nerà, in riferimento all'omonimo esemplare di ragno femmina che dopo l'accoppiamento uccide e divora il maschio.
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