Il Consiglio aveva imposto le sanzioni alla luce del coinvolgimento dei lealisti nell'uso della violenza nei confronti dei civili in Libia, ma per i giudici comunitari non sono state fornite sufficienti informazioni su quale «ruolo individuale, specifico e concreto» la donna avrebbe svolto in questi avvenimenti. «Di conseguenza, bisogna concludere che la condizione che richiede che il Consiglio notifichi alla persona interessata dalle misure restrittive le reali e specifiche ragioni per le quali considera che quelle misure vanno adottate o mantenute non è stata soddisfatta nel caso in questione», concludono.
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