Gran Bretagna, abusa di due bimbi e scatta foto: condannato a 2 anni e 8 mesi

Gran Bretagna, abusa di due bimbi e scatta foto: condannato a 2 anni e 8 mesi
di Federica Macagnone
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Martedì 24 Maggio 2016, 17:32 - Ultimo aggiornamento: 27 Maggio, 08:51
I suoi orribili segreti li teneva tutti lì, nascosti nel suo computer. E nella sua mente malata. Quando la polizia ha fatto irruzione in casa sua, accendendo i riflettori su di lui e mettendolo con le spalle al muro, John Long, un 20enne di Maghull, non lontano da Liverpool, ha prima negato, poi è crollato davanti all'evidenza che lo stava schiacciando. Infine, come ha detto il suo avvocato, si è sentito liberato per il fatto di essere stato scoperto, arrestato e costretto a guardare in faccia l'orrore in cui aveva vissuto fino ad allora, senza avere il coraggio di chiedere aiuto a qualcuno per uscire dal tunnel buio in cui si era infilato.

Nel suo computer la polizia, intervenuta dopo una soffiata, ha trovato non solo migliaia di foto porno e di sesso estremo con animali, ma anche immagini pedopornografiche e scatti che lo ritraevano mentre abusava di un neonato in carrozzina e di un altro bambino. In un primo momento John ha detto di essere interessato solo alle ragazze e di aver guardato certe foto per semplice soddisfazione sessuale, ma senza mai aver abusato di nessuno. In un successivo interrogatorio, però, messo davanti alle immagini che lui stesso aveva scattato mentre abusava dei due bimbi, ha dovuto confessare tutto, ammettendo di aver accumulato tutto quel materiale per anni, di non sapere perché lo aveva fatto e che la sua testa era "scombussolata". E davanti al tribunale di Liverpool si è dichiarato colpevole di tutti i capi d'accusa: detenzione e realizzazione di materiale pedopornografico, abusi sessuali su bambini, possesso di cannabis. Il giudice Brian Cummings lo ha condannato a due anni e otto mesi da trascorrere in un istituto per giovani delinquenti.

John, che ha ricevuto diverse minacce non appena la vicenda è venuta alla luce, secondo il suo avvocato John Rowan si sente ora enormemente sollevato. «Insieme al rimorso, alla vergogna, al disgusto per se stesso - ha detto il legale - in lui c'è anche un sentimento di sollievo. Sollievo per il fatto di essere stato scoperto, sollievo per il senso di colpa che lo perseguita da quando è entrato in quel tunnel, sollievo per il fatto di poter avere quell'aiuto che lui avrebbe voluto ma non ha mai avuto il coraggio di chiedere». Rowan ha parlato a lungo dell'infanzia difficile di John, che da bimbo ha sofferto di malnutrizione e ha avuto enormi problemi scolastici a causa del suo comportamento e dei disturbi di attenzione e di iperattività che gli furono diagnosticati e per i quali ancora oggi assume dei farmaci. Un passato sicuramente triste ma che non può giustificare in alcun modo quello che John ha fatto. Se il suo pentimento è sincero, ora ha il modo di dimostrarlo. L'aiuto che non ha mai chiesto gli è ora stato offerto e il suo arresto, oltre a salvare altre potenziali vittime, potrebbe salvare anche lui. Da se stesso.
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