Convertita all'Islam, viene uccisa a martellate e bruciata dal marito: «Non voleva sentisse amici e parenti»

Convertita all'Islam, viene uccisa a martellate e bruciata dal marito: «Non voleva sentisse amici e parenti»
di Federica Macagnone
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Sabato 18 Novembre 2017, 16:27 - Ultimo aggiornamento: 20 Novembre, 01:42
Quell'ultima telefonata alla polizia è stato l'ultimo grido di aiuto: era stanca di ricevere divieti dal marito musulmano che, per ultimo, le aveva proibito di vedere e sentire amici e parenti. Parole rimaste inascoltate per oltre due giorni prima che gli agenti bussassero alla porta di casa di Sinead Wooding, 26enne madre di quattro bambini, di Leeds, in Gran Bretagna. Troppo tardi. Suo marito Akshar Ali, 27 anni, in preda a una follia omicida si era già sbarazzato del suo cadavere: ora è iniziato il processo. Se giudicato colpevole dovrà rispondere di omicidio e occultamento di cadavere.

Sinead si era convertita all'Islam qualche anno fa, aveva preso il nome di Zakirah e nel 2015 aveva sposato Akshar. Da subito, come sottolinea il procuratore Nicholas Campbell, la loro si era rivelata una «relazione instabile e violenta». L'acme è stata raggiunta l'11 maggio quando, dopo l'ennesima discussione, la donna ha chiamato la polizia per denunciare l'ultima imposizione del marito. Non sapeva ancora, però, che quella sera, in preda all'ubriachezza, Akshar si sarebbe accanito con tutta la violenza che aveva in corpo su di lei: l'uomo, aiutato da un amico, il 27enne Yasmin Ahmed, l'ha colpita con 12 martellate alla testa e sei coltellate al petto. Poi ha nascosto il corpo in cantina. Impaurito dalla visita della polizia del 13 maggio, ha messo in scena una farsa per depistare le indagini: ha iniziato a tartassare la moglie di chiamate, lasciando messaggi vocali in cui esprimeva tutta la sua preoccupazione: «Dove sei? Non è divertente, sono preoccupato. I bambini continuano a chiedere di te. Torna a casa». Poi ha iniziato a chiamare amici e parenti, mentre con il suo complice discuteva su come sbarazzarsi del cadavere. Il 14 maggio i due hanno caricato in macchina il corpo avvolto in un tappeto, l'hanno portato in un bosco e lo hanno incendiato.

Il corpo carbonizzato è stato trovato da alcune persone che facevano jogging nel pomeriggio del giorno stesso: Akshar è stato arrestato e accusato dell'omicidio di sua moglie, mentre Ahmed è stato arrestato il 16 maggio e accusato dello stesso crimine. I due negano tutto, ma alcune testimonianze li inchioderebbero. Adesso la parola spetta ai giudici, mentre i familiari della donna chiedono a gran voce giustizia.  
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