«Senza elettricità - fa notare Paolo Pezzati, policy advisor per le emergenze umanitarie di Oxfam Italia - è impossibile ogni tentativo di ripresa: non si possono riattivare le centrali di desalinizzazione, i pescatori non possono conservare la merce e gli agricoltori non possono irrigare. Le aziende sono costrette ad operare tagli del personale. I costi economici e umanitari di questa crisi sono altissimi». Oxfam afferma che «all'origine della crisi, iniziata quattro mesi fa, vi sono tensioni che hanno portato al taglio da parte di Israele del 40 per cento dell'erogazione della elettricità per Gaza su richiesta della stessa Autorità nazionale palestinese».
Si tratta, secondo Oxfam, di una «misura illegale e punitiva contro un'intera popolazione».
Di fronte alla emergenza umanitaria, conclude la Ong, «l'Anp, le autorità che de facto controllano Gaza ed Israele devono garantire la sopravvivenza di Gaza, smettendo di usare la popolazione come merce di scambio per la risoluzione di dispute politiche».
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