A tre mesi dal primo turno ha poi denunciato l'avvio della «macchina del fango» per ostacolare il suo cammino verso la poltrona più importante. Ma nel merito delle accuse non smentisce nulla. In tv, radio, giornali on-line, non si parla d'altro. Il fulmine che si è abbattuto sui Fillon sembra quasi aver fatto dimenticare ai francesi che stasera in tv ci sarà l'ultimo atteso dibattito tra Manuel Valls e Benoit Hamon, i due sfidanti al ballotaggio delle primarie della gauche domenica. Sulle reti all-news fioccano ipotesi e pronostici di consulenti ed esperti giudiziari. Per ora si esclude che il candidato trionfatore delle primarie dei Républicains possa venire indagato prima del voto. «I tempi della giustizia saranno lunghi». Ma dopo? Appropriazione indebita e abuso d'ufficio sono passibili di 10 anni di reclusione e fino a 1 milione di euro di multa. Secondo il Canard, la moglie franco-gallese avrebbe incassato circa «500.000 euro lordi» in totale. Ai microfoni di Rfi, il portavoce di Fillon, Thierry Solère, tuona contro una polemica «costruita» ad arte. Tanto più che da candidato lui promise ai francesi onestà e rettitudine. A gauche, Benoit Hamon, superstar di questa sera in tv, propone di porre fine al diritto dei parlamentari di «assumere i famigliari». Nella sua edizione di oggi il settimanale satirico autore di clamorosi scoop porta come prove le buste paga della donna: dal 1998 al 2002 fu remunerata dal marito con i 9.561 euro a disposizione di ogni deputato per stipendiare fino a 5 collaboratori. In quel periodo, Penelope incassò fra i 3.900 e i 4.600 euro al mese, poi il marito entrò nel 2002 nel governo Raffarin (il presidente Jacques Chirac lo nominò ministro del Lavoro) ma Madame Fillon continuò ad essere remunerata dal deputato subentrato al posto del consorte. Titolo di studio in legge, avvocato senza mai aver esercitato, si vide aumentare in quel momento la busta paga mensile a 6.900 euro lordi, poi nel 2006 a 7.900, quasi l'intero ammontare a disposizione del titolare del seggio di parlamentare.
Quando Fillon, alla fine del mandato di Sarkozy, tornò in parlamento, richiamò ancora la moglie, che per 6 mesi percepì 4.600 euro.
Ma anche in questo caso nei corridoi dell'Assemblea pare non l'abbia mai vista nessuno. Penelope era invisibile anche alla «Revue des deux Mondes», rivista che dal maggio 2012 al dicembre 2013 - rincara il Canard - aggiunse un altro stipendio nel carniere della signora. Il periodico appartiene a Marc Ladreit de Lacharrière, amico del marito, che in 20 mesi avrebbe elargito alla moglie 100.000 euro lordi, firmando «due o tre recensioni».
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