Filippine, forte terremoto magnitudo 7.1
almeno 85 morti e centinaia di feriti

Filippine, forte terremoto magnitudo 7.1 almeno 85 morti e centinaia di feriti
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Martedì 15 Ottobre 2013, 08:01 - Ultimo aggiornamento: 16 Ottobre, 09:43
E' di almeno 85 morti e numerosi feriti il bilancio del terremoto di magnitudo 7.1 (rivista dall'Usgs in ribasso da 7.2) che ha colpito questa mattina l'isola filippina di Bohol e tutta la regione centrale turistica di Cebu.

Lo rendono noto le autorità locali.



Almeno 57 persone sono rimaste uccise sull'isola di Bohol, la più vicina all'epicentro del sisma. Altri 16 morti si registrano a Cebu e Siquijor, annuncia la polizia. Si tratta di una zona popolata da milioni di persone e frequentata da diversi turisti stranieri per le sue spiagge sabbiose. Con una potenza equivalente a «32 bombe di Hiroshima» - come ha detto il presidente dell'istituto sismologico filippino Renato Solidum - il terremoto ha avuto il suo effetto distruttivo parzialmente mitigato dalla profondità della scossa, avvenuta a 20 km dalla superficie. Mentre non si segnalano turisti uccisi, la maggior parte delle vittime (almeno 57) si è registrata proprio a Bohol, mentre le vicine isole di Cebu e Siquijor contano altri 16 morti.



In particolare a Cebu, la quinta città più popolosa delle Filippine, almeno quattro persone hanno perso la vita nel crollo di un edificio che ospitava un mercato ittico. Sempre a Cebu, a 70 km dall'epicentro, la ressa causata dal panico ha causato cinque vittime tra la folla che riempiva una palestra, dove le autorità locali distribuivano contanti per i più bisognosi. «Siamo fuggiti in strada, ma ci siamo dovuti aggrappare agli alberi, perchè le scosse erano troppo forti», ha raccontato un testimone sull'isola di Bohol.



«Ancora adesso ci sono forti scosse di assestamento, per cui riposare è impossibile», ha detto in serata Kling Mojado, residente a Cebu. Il sisma, durato meno di un minuto, ha provocato numerosi black-out e gravi danni alle vie di comunicazione, tra cui strade, ponti e moli portuali. Oltre ad alcuni edifici residenziali, sono state distrutte o seriamente danneggiate anche alcune chiese cattoliche risalenti al Seicento, come quella di San Nino a Cebu e quella di San Pedro a Bohol. Il fatto che la giornata di oggi sia festiva nelle Filippine ha con ogni probabilità contribuito a contenere le perdite di vite umane, data la chiusura di scuole e uffici.



Le autorità si aspettano comunque che il bilancio delle vittime continui ad aumentare, con i progressivi aggiornamenti dai tanti villaggi della zona. Dopo un'iniziale chiusura, l'aeroporto di Cebu, il secondo più trafficato delle Filippine, è stato riaperto dalle autorità due ore più tardi, una volta constatata l'assenza di danni significativi. L'assenza di un allarme tsunami non ha comunque impedito la spasmodica fuga di molti residenti verso le colline, nella speranza di salvarsi da un'eventuale onda di maremoto. Per il timore di altre scosse, i pazienti degli ospedali sono stati momentaneamente spostati nelle strade e in campi all'aperto.



Le Filippine si trovano sulla «Cintura di fuoco», la fascia che si allunga per circa 40 mila km abbracciando l'intero Oceano Pacifico, e che viene colpita frequentemente da terremoti ed eruzioni vulcaniche.
Quello di oggi è il più potente sisma registrato quest'anno.
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