Neri in rivolta in Missouri, Obama critica la polizia per il ragazzo ucciso

Neri in rivolta in Missouri, Obama critica la polizia per il ragazzo ucciso
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Giovedì 14 Agosto 2014, 10:20 - Ultimo aggiornamento: 15 Agosto, 22:40
Tensione sempre altissima a Ferguson, sobborgo di St. Louis, in Missouri, per la morte del teenager nero Michael Brown, ucciso da un agente di polizia il cui nome le autorit rifiutano di svelare.

Ancora una volta, in un intervento in diretta tv da Martha's Vineyard, l'isola vip al largo del Massachusetts dove si trova in vacanza, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha lanciato un appello alla calma, chiedendo che l'inchiesta sia aperta e trasparente, e soprattutto criticando la polizia per l'uso eccessivo della forza.



Poco prima, sempre in diretta tv, il governatore del Missouri, Ray Nixon, che presto tornerà a Ferguson, si era impegnato a garantire una risposta più 'soft' da parte della polizia locale, dopo notti di violenze con l'uso di lacrimogeni e proiettili di gomma.



Per la quinta notte consecutiva polizia e manifestanti si sono infatti scontrati, e almeno due persone sono rimaste ferite da colpi di arma da fuoco sparati da agenti. Due giornalisti, di cui uno del Washington Post, sono stati arrestati e poi rilasciati senza apparente motivo. Un'escalation di violenza legata a motivi razziali che ha spinto il presidente americano Barack Obama a intervenire nuovamente, con un accorato appello alla calma. Invitando a mantenere i nervi saldi in un momento emotivamente così forte, Obama ha avuto parole decisamente chiare: «Non ci sono scuse per un uso eccesivo di forza da parte della polizia contro manifestanti pacifici e per mettere in carcere chi protesta esercitando legalmente il Primo Emendamento (quello sulla libertà di espressione). Negli Stati Uniti la polizia non dovrebbe usare prepotenza o arrestare giornalisti che stanno cercando di fare il proprio lavoro». Obama incalza ancora le forze dell'ordine, che hanno la «responsabilità di essere trasparenti». Da qui, però, l'appello alla calma: «E' il momento che torni la pace sulle strade di Ferguson». Obama quindi assicura che il Dipartimento di Giustizia e l'Fbi «stanno indagando per stabilire cosa è successo e assicurarsi che giustizia venga fatta».



La scorsa notte la situazione nel sobborgo è peggiorata, con la polizia che ha anche lanciato gas lacrimogeni contro i manifestanti. Gli agenti hanno arrestato senza apparente motivo anche due giornalisti, attirandosi l'ira di tutta la stampa americana che la critica aspramente. «Gli è stato chiesto illegalmente di fermare le riprese video - afferma il Washington Post in una nota commentando l'arresto di uno dei suoi reporter -. Ha eseguito gli ordini, ma è stato sbattuto contro un dispenser di bibite e ammanettato. Un atteggiamento contrario alla libertà di stampa». Da domenica la polizia ha effettuato una cinquantina di arresti e con il deteriorarsi della situazione, il governatore Nixon, dopo aver parlato con Obama, ha deciso di tornare ancora una volta a Ferguson, nel tentativo di calmare la crisi. «Il deterioramento della situazione è molto preoccupante - afferma Nixon -. Dobbiamo rispettare la responsabilità delle forze dell'ordine di tutelare il pubblico, ma dobbiamo anche salvaguardare il diritto di riunirsi pacificamente e il diritto della stampa di coprire gli eventi pubblici».
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