Esteri, M5S ribadisce: «Contro i trattati di libero scambio»

Esteri, M5S ribadisce: «Contro i trattati di libero scambio»
di Stefania Piras
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Mercoledì 29 Marzo 2017, 13:43 - Ultimo aggiornamento: 14:47
TTIP (UE-USA) e CETA (UE- Canada) sono i trattati di libero scambio che il M5S vuole ostacolare in tutto e per tutto, al punto che sono diventati delle priorità da combattere nel programma elettorale di politica estera che sta viaggiando in questi giorni sul blog di Grillo. 

Per informare gli iscritti al blog e gli elettori, oggi il M5S condivide la posizione di Sharon Treat, 61 anni, ex deputata americana del Partiro Democratico che oggi ricopre la carica di Senior Advisor presso l’Istituto per l’Agricoltura e la Politica Commerciale (IATP). Secondo il M5S e Treat entrambi gli accordi promuoveranno «la peggiore agricoltura intensiva e porteranno un abbassamento degli standard di sicurezza alimentare europei». E quindi le preoccupazioni maggiori sono secondo il M5S: «OGM, carne agli ormoni e pollo al cloro che rischiano così di diventare il nostro pane quotidiano, il tutto a discapito del principio di precauzione e dei controlli lungo tutta la filiera che se oggi sono l’ultimo baluardo a tutela dei consumatori europei, sono visti dalle grandi multinazionali alimentari come un freno ai propri profitti».

L'accordo CETA è inquadrato secondo gli standard europei. Sugli OGM (gli organismi geneticamente modificati non coltivabili in Italia) ad esempio si legge che «il CETA è pienamente coerente con le politiche dell'Unione - e che - non indebolirà né modificherà la legislazione dell'UE né modificherà, ridurrà o eliminerà le norme dell'UE nei settori regolamentati. Tutte le importazioni dal Canada dovranno soddisfare le norme e i regolamenti dell'UE (ad es. le norme tecniche e di prodotto, le norme sanitarie o fitosanitarie, i regolamenti sulla sicurezza degli alimenti, le norme sanitarie e di sicurezza, le norme in materia di OGM, protezione dell'ambiente, protezione dei consumatori, ecc.)».

Inoltre viene mantenuto «il diritto di legiferare nei rispettivi territori al fine di conseguire obiettivi politici legittimi come la tutela della sanità pubblica, della sicurezza, dell'ambiente e della morale pubblica, la protezione sociale e dei consumatori nonché la promozione e la tutela della diversità culturale». 

Ma sono rassicurazioni troppo deboli per il M5S che boccia su tutta la linea i trattati. 
«É vero, sul CETA abbiamo perso la prima battaglia (IL 15 febbraio 2017 il Parlamento Europeo ha votato a favore  dell'accordo CETA, ndr) ma la guerra è ancora tutta da decidere!» scrive l'eurodeputata Tiziana Beghin. 
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