IL CAMBIAMENTO
Al fianco del premier, c'erano molti ministri: dal responsabile della diplomazia egiziana, Sameh Shoukri, a quello della Cultura, Gaber Asfour; dalla titolare del dicastero per la Cooperazione internazionale, Naglaa El Ahwani al ministro per le Finanze, Hany Kadry, al titolare del ministero della Salute, Adel Al Edawy. Una presenza in forze che segna un cambio di passo. È infatti la prima volta che le autorità egiziane si schierano così apertamente per promuovere un itinerario legato che ripercorre le orme della Sacra Famiglia durante il suo esilio in Egitto.
IL VIAGGIO
Parole di speranza e fiducia per il futuro del Paese sono state quelle pronunciate dal papa copto Tawadros II. «Questo viaggio della Sacra Famiglia in Egitto - ha detto - rappresenta una benedizione per il Paese. L'Egitto sta lavorando per presentarsi in modo positivo e benevolo» al mondo e l'apertura di questo percorso costituisce «un progetto molto importante non soltanto per il Paese, ma anche per il resto del mondo». Per i cristiani, ha proseguito, è «normale parlare dei luoghi in cui visse la Sacra Famiglia», ma quello che è straordinario, ha voluto sottolineare il patriarca è «l'invito del governo», mai così esplicito fino a oggi.
LE TAPPE
Il nuovo programma turistico si articolerà in cinque o sette tappe: partirà dalla città di Al-Arish (nord del Sinai) e passerà per il Delta orientale del Nilo, fino a raggiungere Wadi Natroun, dove si trovano quattro importanti monasteri. Toccherà il quartiere copto, dove sorge anche Abu Serga, la chiesa di San Sergio e Bacco, la più antica d'Egitto, costruita nel IV secolo. Secondo la tradizione, essa è stata eretta sopra una cripta, dove la Sacra Famiglia avrebbe trovato rifugio. Per chi volesse proseguire, il giro raggiungerà Assiut e culminerà nel monastero di Al-Muharraq. «Un itinerario rivolto a tutti gli egiziani e non soltanto ai fedeli cristiani», ha tenuto a sottolineare il ministro che su questo progetto ha scelto di investire molto, anche in termini di comunicazione. «Grazie a questa iniziativa, contiamo di rilanciare il tessuto economico di aree tradizionalmente tagliate fuori dai circuiti tradizionali e promuovere un turismo più consapevole». Numerose le autorità religiose venute da vari Paesi in rappresentanza delle diverse chiese. Tra queste, il segretario generale del Pontificio consiglio della Cultura, mons. Barthèlèmy Adoukonou. «La Chiesa - ha detto intervenendo alla cerimonia - si sente orgogliosa di quanto l'Egitto sta facendo. La cooperazione tra Chiesa copta ortodossa e Stato egiziano rappresenta un bel messaggio» per il mondo.
IL RILANCIO
Attraverso il rilancio di questo pellegrinaggio, il governo spera di riattivare il settore turistico, in crisi dopo la rivoluzione del 2011. Ma il sostegno delle autorità segna anche un cambio di passo fondamentale per la minoranza cristiana e cattolica in Egitto. «Con il governo Morsi - racconta ad AsiaNews Ramy Sabry, imprenditore copto presente alla cerimonia di lancio - avevamo paura. Per un anno intero abbiamo pregato, tutti i giorni perché quel regime finisse. Ho visto tanti copti e tanti cattolici, anche nella mia famiglia, fuggire dal Paese».
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