Ebola, l'Oms dichiara lo stato d'emergenza internazionale

Ebola, l'Oms dichiara lo stato d'emergenza internazionale
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Venerdì 8 Agosto 2014, 09:26 - Ultimo aggiornamento: 9 Agosto, 08:29

L'epidemia di Ebola in corso in Africa occidentale una emergenza di salute pubblica di livello internazionale: lo ha deciso il comitato di emergenza istituito dall'Oms, che ha dato l'annuncio durante una conferenza stampa a Ginevra. Lo status prevede misure aggiuntive di contenimento.

In passato lo status era stato utilizzato solo per la pandemia di influenza H1N1, la cosiddetta "suina", e poche settimane fa per la polio. «L'epidemia di Ebola in Africa Occidentale costituisce un "evento straordinario", e un rischio di salute pubblica per gli altri Stati - hanno spiegato gli esperti del comitato, che si è riunito per due giorni - le possibili conseguenze di un'ulteriore espansione sono particolarmente serie e una risposta internazionale è necessaria. E' parere unanime del comitato che siano soddisfatti i criteri per dichiararla emergenza internazionale di salute pubblica».

Oms: peggior epidemia degli ultimi 40 anni. «L'epidemia di Ebola in corso in Africa Occidentale è la peggiore che si sia avuta in almeno 40 anni - dice il segretario generale dell'Oms, Margaret Chan - Ci sono le condizioni per dichiarare l'epidemia un'emergenza di salute pubblica internazionale. Uno sforzo coordinato a livello internazionale è indispensabile per fermare la diffusione del virus».

«Non è una malattia misteriosa, si può fermare». «Ebola non è una malattia misteriosa, si può fermare - ha detto Keiji Fukuda, vicesegretario dell'Oms - Abbiamo preparato raccomandazioni sia per gli Stati affetti che per quelli che ancora non lo sono. La prima è che tutti i Paesi in cui c'è trasmissione del virus dichiarino lo stato di emergenza nazionale».

«Non necessarie restrizioni ai viaggi». «Non sono necessarie restrizioni internazionali ai viaggi per evitare i contagi da Ebola, ma i paesi dove l'epidemia è presente devono fare test a tutti i passeggeri di porti e aeroporti in uscita - dice Chan - Tutti i Paesi devono essere pronti ad accogliere potenziali casi. Le misure di prevenzione sono sufficienti a garantire la sicurezza di passeggeri ed equipaggi. Abbiamo invitato i governi dei paesi colpiti a spiegare alle compagnie quali sono le misure messe in atto. Se le precauzioni che consigliamo sono seguite alla lettera il rischio è veramente minimo. Interrompere i voli rischia di mettere in ginocchio le economie di quei Paesi».

«La comunità internazionale aiuti i Paesi colpiti». «La comunità internazionale deve aiutare i Paesi dove è presente l'epidemia di Ebola - ha detto il segretario generale dell'Oms Margaret Chan - I Paesi colpiti dall'epidemia vengono da un periodo di conflitti e difficoltà, e i loro sistemi sanitari sono deboli. La comunità internazionale deve aiutarli a reagire. In questi giorni ho ricevuto impegni molto generosi da parte di diversi Paesi, spero che si traducano in fatti concreti».

Farmaci sperimentali disponibili in quantità limitata. «I trattamenti sperimentali contro il virus Ebola sono disponibili solo in quantità estremamente limitata e ci sono diverse questioni etiche e mediche da risolvere - ha sottolineato il Comitato di emergenza dell'Oms - Da lunedì ci sarà un meeting di esperti per sviluppare una strategia per il possibile uso, e speriamo in pochi giorni di avere indicazioni solide».

«Misure protettive sono efficaci». «Le misure protettive studiate per gli operatori sanitari che curano le persone colpite da virus Ebola sono perfettamente sicure, ed evitano i contagi - hanno detto gli esperti del Comitato di emergenza Oms commentando l'alto numero di casi tra il personale medico - Le informazioni che abbiamo sono che i medici e gli infermieri colpiti non avevano le tute protettive e gli altri mezzi previsti per evitare i contagi - hanno spiegato gli esperti -.Molte infezioni sono avvenute in aree dove ancora non si sapeva che era arrivato il virus, mentre sappiamo che le misure preventive sono efficaci nell'evitare i contagi». Fino a questo momento sono circa cento gli operatori sanitari colpiti da Ebola, e circa metà sono morti. Tutti i casi si sono registrati tra il personale locale, tranne quelli dei due statunitensi ora in cura ad Atlanta.

5 raccomandazioni per i Paesi colpiti. Nessuna restrizione ai viaggi ma massima allerta per la possibilità che una persona contagiata arrivi, soprattutto per via aerea. Sono queste due delle cinque raccomandazioni dell'Oms ai Paesi dove il virus ancora non è presente elaborate dal Comitato di emergenza. Il primo punto delle raccomandazioni afferma che "non sono necessarie restrizioni ai viaggi, tranne in caso di persone che hanno la malattia". Inoltre l'Oms raccomanda di «avvertire tutti i viaggiatori diretti nei Paesi a rischio dei pericoli e delle misure da prendere». Il terzo punto afferma che «gli Stati devono essere pronti a identificare e trattare casi di Ebola nei propri Paesì, e questo comprende «l'organizzazione del trattamento di passeggeri provenienti dalle aree a rischio che arrivino in aeroporti o altri punti di accesso con sintomi febbrili sospetti». Inoltre «la popolazione deve essere avvertita con informazioni accurate e rilevanti sui rischi da Ebola» e infine «gli Stati devono elaborare dei piani di evacuazione e rimpatrio di connazionali, ad esempio operatori sanitari, esposti al rischio».

Ue: rischio di contagio in Europa estremamente basso. «Voglio rassicurare i cittadini europei, il rischio che l'Ebola arrivi su territorio europeo è estremamente basso - ha detto il commissario alla salute Tonio Borg - La Ue ha uno standard sanitario, anche sulla prevenzione, molto elevato. E comunque, nell'improbabile caso che il contagio arrivi, l'Europa è pronta. Il rischio è basso sia perché tra le persone che viaggiano dall'Africa in Europa sono poche quelle a rischio di essere infettate, e sia a causa del metodo in cui si diffonde, ossia attraverso il diretto contatto con i fluidi di pazienti sintomatici».

Usa: no viaggi non essenziali in Liberia. Il dipartimento di Stato ha raccomandato agli americani di rimandare tutti i viaggi «non importanti» in Liberia a causa dell'epidemia di Ebola che ha colpito il paese dell'Africa occidentale. La diplomazia annuncia inoltre di aver ordinato ai parenti del personale dell'ambasciata a Monrovia di lasciare il paese.

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