Datagate, sito Nsa violato: Anonymous rivendica
ma l'agenzia nega: «Problema tecnico»

Datagate, sito Nsa violato: Anonymous rivendica ma l'agenzia nega: «Problema tecnico»
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Sabato 26 Ottobre 2013, 07:40 - Ultimo aggiornamento: 20:07

Da quando uscita dall'ombra ed finita nell'occhio del ciclone in seguito alle rivelazioni della 'talpa' Edward Snoweden, non c' pace per la la maggiore agenzia di intelligence Usa, la National security Agency. Il suo sito web ufficiale è andato in black-out, e subito gli hacker di Anonymous si sono affrettati ad affermare che è stata opera loro, ma la stessa Nsa ha poi affermato che si è trattato di «un errore tecnico».

Dopo che ormai da alcune ore il sito era inaccessibile, una portavoce, Vanee Vines, ha confermato che c'erano dei problemi e che erano in corso verifiche. «Ci stiamo lavorando», si è limitata ad affermare. Allo stesso tempo, altre fonti hanno fatto sapere che non c'erano indicazioni di un'intrusione di pirati informatici né tantomeno di una sottrazione di dati. Tuttavia, già poco meno di un'ora dopo che il sito era andato in panne, su Twitter sono cominciati a uscire cinguettii da account riconducibili ad Anonymous, più o meno attendibili, che lasciavano intuire che si è trattato di una loro azione di rappresaglia per l'attività di sorveglianza elettronica globale condotta dalla Nsa. Un'azione messa a segno con la tecnica del 'disributed denial of service' (DDoS), ovvero un sovraccarico di traffico, di contatti convogliati dai pirati informatici per mandare in tilt i siti presi di mira.

C'è stato un riferimento al DDoS da un account Twitter chiamato annoymousAsia, ritenuto affiliato al gruppo Anonymous, e anche da altri, così come da altri account sempre riconducibili allo stesso gruppo, sono arrivate battute ironiche, come quella di AnonyOps: «Aww, non temete per l'interruzione di nsa.gov. Loro hanno una copia di backup di internet». Non molto tempo dopo, la Nsa ha però affermato in comunicato che si è trattato di un problema tecnico e non di un'intrusione di pirati informatici. «Nsa.gov è rimasto inaccessibile questa sera per diverse ore a causa di un errore interno verificatosi durante una programmata operazione di aggiornamento», ha affermato l'agenzia in una e-mail citata dalla Abc News. «La questione verrà risolta» nelle prossime ore, si legge ancora nel testo, in cui si precisa anche che «le affermazioni secondo cui l'interruzione è stata causata da un attacco 'disributed denial of servicè(DDoS) non sono vere».

Il direttore dell'Agenzia. «Noi non spiamo proprio nessuno, e certo non gli americani: noi inseguiamo i terroristi. E così aiutiamo anche i nostri alleati. Abbiamo rilevato 54 eventi chiave legati al terrorismo: complotti, transazioni finanziare e così via. Noi ne abbiamo scoperti 13 negli Stati Uniti, e altri 41 all'estero, di cui 25 in Europa». Lo afferma il direttore della National Security Agency (Nsa), Keith Alexander, in un'intervista al sito «Armed with science» di cui Repubblica riporta alcuni stralci. «Abbiamo due missioni: lavorare con i servizi stranieri e tutelare le nostre reti», dice Alexander. «L'America intera funziona con la cibernetica, e noi ne garantiamo la sicurezza». «La mia preoccupazione è che rivelare i mezzi di cui disponiamo informerà anche i terroristi e ci provocherà un danno irreversibile. Ora la nostra abilità di fermarli si è ridotta. Perciò, quando la gente muore, chi ha rivelato quei dati dev'essere ritenuto responsabile», dichiara Alexander riferendosi a Edward Snowden. «In questo momento i giornalisti hanno in loro possesso qualcosa come 50mila documenti e li stanno vendendo e distribuendo. Dobbiamo trovare un modo per fermarli, non so quale, spetta ai tribunali e ai politici ma dal mio punto di vista non si può permettere che questo continui».

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