Colombia, l'ultimo saluto ai campioni: la cerimonia allo stadio della Chapecoense

Colombia, l'ultimo saluto ai campioni: la cerimonia allo stadio della Chapecoense
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Sabato 3 Dicembre 2016, 09:12 - Ultimo aggiornamento: 5 Dicembre, 10:39

"I campioni sono tornati a casa": un ultimo, emozionante coro urlato a squarciagola da 20 mila tifosi ha accolto le bare dei calciatori della Chapecoense nell'Arena Condà, lo stadio di casa dove si sono svolti i funerali collettivi di 50 delle 62 vittime brasiliane della tragedia aerea di lunedì scorso in Colombia. Le bare, accolte con gli onori militari dal presidente della Repubblica Michel Temer all'arrivo dalla Colombia, sono state portate a spalla da militari attraverso il campo tra due ali di lancieri con le insegne della squadra bianco-verde, che al momento dello schianto era diretta a Medellin per disputare la finale di andata della Coppa Sudamericana.

È stata una cerimonia toccante, sotto una pioggia incessante, con parenti, amici e compagni di squadra delle vittime consolati da decine di psicologi giunti da tutto il Brasile in risposta ad un annuncio rivolto su Twitter dal club. Il figlio di uno dei calciatori morti nello schianto dell'aereo della compagnia boliviana LaMia ha commosso la folla sedendosi a terra davanti alla bara con una bandiera della squadra sulle spalle e con la foto del padre stretta al petto. Non è stato l'unico momento che ha fatto mischiare la pioggia alle lacrime sui volti dei tifosi: la lettura della "formazione" scomparsa e le parole di ricordo della 'famiglia della Chapè pronunciate dal vice presidente Ivan Tozzo, ritrovatosi a capo della società dopo la morte del presidente Sandro Pallaoro, hanno scaldato i cuori anche degli ospiti giunti dal Brasile, come il ct della Selecao, Tite, il presidente della Cbf, Marco Polo del Nero, e dall'estero, come il presidente della Fifa Gianni Infantino, l'ex bandiera del Barcellona Carles Puyol e l'ex milanista Clarence Seedorf.

Il vescovo di Chapecò, Odelir Magri, ha letto un messaggio del Papa. «Affido a Dio le vittime e invoco il conforto per i loro familiari», ha fatto sapere Francesco. Alla cerimonia hanno assistito anche l'ambasciatore della Colombia, Alejandro Borda, e l'allenatore dell'Atletico Nacional di Medellin, Reinaldo Rueda, la squadra che doveva affrontare la Chapecoense nella finale continentale, molto applauditi entrambi dai tifosi e ringraziati dal palco dal sindaco di Chapecò, Luciano Buligon, per le parole dedicate ai calciatori scomparsi sul sito della squadra colombiana: "Erano venuti a Medellin per un sogno, se ne vanno come leggenda". Omaggi e ricordi sono giunti anche dai campi di calcio di mezzo mondo, attraverso video messaggi come quello di Neymar e di decine di altri calciatori o attraverso dediche speciali come quelle inviate dal Chelsea di Antonio Conte, dal Manchester City, del Barcellona e dal Real Madrid. Solidarietà anche dal Torino, che proprio oggi festeggia i 110 anni dalla fondazione: in ricordo della sciagura di Superga, il club granata si è detto «fraternamente» vicino al team brasiliano.

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