Hillary Clinton dopo il malore a Ground Zero annulla tutti gli impegni

Hillary Clinton dopo il malore a Ground Zero annulla tutti gli impegni
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Lunedì 12 Settembre 2016, 08:46 - Ultimo aggiornamento: 13 Settembre, 08:06

Per Hillary Clinton è l'ora più difficile. Il sogno di diventare la prima presidente donna degli Stati Uniti rischia di sfumare per una polmonite diagnosticata a meno di due mesi dal voto. Il suo stato di salute è una vera e propria incognita che intanto l'ha costretta a sospendere momentaneamente la campagna elettorale, annullando tutti gli impegni che in settimana aveva in California e Nevada. E alle porte c'è il primo dibattito tv con Donald Trump, il 26 settembre: difficile ipotizzare in questa fase in quali condizioni la candidata democratica arriverà all'appuntamento. Un fatto è certo: la tegola abbattutasi sulla Clinton, con il malore accusato a Ground Zero in mondovisione, ha definitivamente trasformato le supposizioni sullo stato della sua salute da una teoria complottista architettata dalla destra a tema di primo piano della campagna elettorale.

 
A poco valgono le rassicurazioni del suo staff, che dopo l'episodio di Ground Zero è stato accusato di «mancanza di trasparenza», avendo impiegato un'ora e mezza per dare una spiegazione su quanto accaduto. Mentre si è dovuta aspettare la sera di domenica per venire a conoscenza della malattia. L'ex segretario di stato «non ha altri problemi medici oltre alla polmonite», assicura lo staff della candidata, che ammette di aver commesso un errore nel non informare tempestivamente sulla malattia della Clinton. La promessa è quella di diffondere in settimana altri dettagli sullo stato di salute. Anche Donald Trump annuncia come nei prossimi giorni saranno pubblicate cartelle cliniche che dettaglieranno in maniera «molto specifica» le sue condizioni fisiche. Intanto lui assicura di sentirsi «benissimo». E pur non entrando nello specifico del caso Clinton, dice di essere «pronto a qualsiasi scenario»: anche quello di una clamorosa uscita di scena della rivale democratica. Anche se ammette di non credere molto a tale possibilità: «Bisogna vedere qual è il problema, cosa c'è che non va...», spiega alla Fox.

Hillary, a riposo nella residenza dei Clinton a Chappaqua, a nord di New York, sembra comunque determinata a non sparire dai radar nemmeno per un momento. Così la sua campagna ha fatto sapere che parteciperà ad un incontro per la raccolta fondi programmato in California in teleconferenza. Intanto il magazine People rivela che diversi membri dello staff della candidata democratica, almeno una decina, sono stati colpiti dalla polmonite dal mese di agosto. A partire dal manager della campagna Robby Mook. In gran forma invece Michelle Obama, che venerdì per la prima volta scenderà ufficialmente in campagna elettorale per sostenere Hillary Clinton. La first lady terrà un comizio in Virginia lanciando un appello agli elettori: registrarsi per il voto entro la scadenza del 17 ottobre.

L'obiettivo è quello di convincere più persone possibile a recarsi alle urne, considerando anche il grande appeal di Michelle sui giovani e le donne della comunità afroamericana. La forza della first lady - sottolinea il New York Times - sta proprio nella grande popolarità (superiore a quella del marito Barack) acquisita in questi anni, che la stanno trasformando da «una sposa presidenziale riluttante» verso il ruolo di figura pubblica ad un attore politico di spicco. Una popolarità e una reputazione che mancano a Hillary, considerata secondo un recente sondaggio il candidato presidenziale «peggiore» degli ultimi 40 anni, insieme al rivale Trump.

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