Basti pensare che oltralpe è diventato illegale, per le aziende con più di 50 dipendenti, inviare mail e messaggi dopo l’orario d’ufficio (si chiama “diritto alla disconnessione”). L’obiettivo non è solo regolamentare l’attività che passa attraverso le piattaforme digitali ma anche considerare il lavoratore innanzitutto come persona che beneficia del riposo. La Francia, dunque, si aggiudica il gradino più alto del podio nella classifica della UBS. Parigi e Lione, tra l’altro, si sentono a casa e in buona compagnia dal momento che in questa top ten le città che registrano la media più bassa sono tutte europee: Mosca 31,67 ore, Helsinki 31,90, Vienna 32,26, Milano 32,51, Copenhagen 32,63, Lussemburgo 32,75, Vilnius 33, Bruxelles 33,01. Gli stacanovisti, invece, ci guardano da molto lontano. A quanto pare, le capitali del business nascono all’ombra del sole d’Oriente: Hong Kong, infatti, svetta con 50 ore e 11 minuti settimanali (e 17 giorni di ferie retribuite all’anno), seguita da Bombay, i cui dipendenti lavorano circa 43 ore e 78 minuti.
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