«Ho disegnato un Maometto che piange, mi dispiace l'abbiamo ancora disegnato, ma il Maometto che abbiamo è disegnato è un Maometto che piange prima di ogni altra cosa».
Così Luz, il vignettista autore della prima pagina del nuovo numero di "Charlie Hebdo" in edicola domani, spiega commosso in conferenza stampa dalla sede di "Libération" il suo disegno: «Ho seguito un'idea. Maometto che sta piangendo e poi abbiamo aggiunto "tutto è perdonato". Ho pianto. Avevamo finalmente trovato la nostra prima pagina. Non quella che il mondo voleva, non quella che i terroristi volevano, ma quella che noi volevamo».
«Siamo ancora Charlie.
Fino alla scadenza prevista per lunedì sera, racconta il disegnatore, «abbiamo avuto numerose idee per la prima pagina. Avevo disegnato, ad esempio, due jihadisti che arrivavano al cielo e che chiedevano "dove sono le 70 vergini?" e con i vignettisti morti che rispondevano "con la squadra di Charlie, perdenti!"». Ma Catherine Meurisse, altra vignettista di Charlie Hebdo, «mi ha detto che non voleva vedere i jihadisti sulla prima pagina di Charlie, che era dare loro troppo onore. Aveva completamente ragione. Ne abbiamo immaginate altre».
Di disegni, spiega ancora Luz, «ne ho abbozzati una ventina, stavo diventando pazzo». E poi, racconta, «ho avuto l'idea di disegnare il mio personaggio di Maometto che aveva fatto tanto discutere. E farlo reggere un manifesto "Je suis Charlie". Mi ha fatto ridere. Poi ho pianto. Ho visto questo personaggio utilizzato, suo malgrado, da pazzi che fanno scoccare la scintilla, dai terroristi. Degli stronzi che non hanno humour: sono quelli i terroristi. Ovviamente tutto è perdonato, Maometto, vecchio mio. Il nostro Maometto è simpatico. È il mio personaggio, esiste nella mia matita, esiste quando lo disegno». Poi Luz è scoppiato in lacrime.