L'istituzione islamica, che assieme all'Università di al-Azhar è uno dei principali interpreti egiziani della Sharia, prevede che la ri-pubblicazione delle vignette «causerà una nuova ondata di ostilità in seno alla società francese e occidentale» e «approfondirà i sentimenti di odio e razzismo tra musulmani e altri». Il comportamento della rivista «non aiuta la coesistenza nè il dialogo fra le diverse civiltà» e rappresenta un «degrado pericoloso dei valori umani, le libertà e la tolleranza».
L'istituzione, presieduta dal Muftì d'Egitto, fra l'altro chiede a «governo, partiti e organizzazioni francesi di respingere questo comportamento razzista da parte della rivista che crea sedizione confessionale e demolisce gli sforzi profusi per rafforzare il dialogo interreligioso».
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