Lo scetticismo sulla validità della consultazione, che è stata sospesa dalla Corte Costituzionale spagnola, è diffuso anche fra chi vota per i partiti indipendentisti: è del 30% fra gli elettori del PDeCat del capo del governo catalano Carles Puigdemont e del 37% fra i sostenitori del partito antisistema Cup. I dubbi sulla validità del referendum non si traducono in un sostegno alla linea dura adottata dal governo di Madrid, che ha fatto arrestare alti funzionari catalani, sequestrato le schede elettorali e posto sotto il suo controllo le forze dell'ordine catalane. Secondo l'82% del campione, le misure sostenute dal primo ministro Mariano Rajoy contribuiscono a rafforzare il processo indipendentista invece di indebolirlo.
Allo stesso tempo, però, migliaia di persone sono scese in piazza a Barcellona e in altre città a sostegno del referendum.
Tra i manifestanti anche Carme Forcadell, portavoce del Parlamento regionale della Catalogna che, rivolgendosi alla folla, ha urlato: «Vi chiedo di uscire e andare a votare! Votate per il futuro della Catalognà!». La Corte Costituzionale spagnola ha sospeso la legge per il referendum e la polizia ha sequestrato il materiale necessario per il voto. Questo non ha fermato i separatisti che sono intenzionati a dichiarare l'indipendenza se dovesse vincere il sì al referendum.
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